In archivio la prima porzione di Giro, tre tappe dedicate alle ruote veloci, l'ultima, domenica, con il successo di Gaviria. Ieri, trasferimento e riposo, fondamentale recuperare le energie per il primo esame della corsa in rosa. Oggi, la carovana riparte da Cefalù, lo scenario muta in modo repentino. Arrivo in quota, il primo dell'edizione corrente, primi riscontri in ottica generale. 181 chilometri da percorrere, l'Etna in chiusura. 

50 chilometri tutto sommato dolci per entrare a pieno ritmo nella tappa, la fase iniziale non prevede alcuna difficoltà altimetrica, il gruppo può procedere con passo regolare. Dal km57, prime rampe verso Portella Femmina Morta. Salita che non presenta pendenze probanti, 4.5%, punte all'8%. Misura però 37km, può quindi fiaccare le gambe di molti. In vetta, discesa di oltre 30km, rifornimento e battiti conclusivi. 

Inizia un tratto misto, in cui la strada si presenta nervosa, irregolare. Su e giù, per 20km, qualcosa in più. L'Etna, come detto, chiude l'uscita odierna. Ascesa importante, qui possono muoversi anche gli uomini di classifica. 18km, 6% di pendenza, in determinati settori si tocca il 12%. Difficile creare una selezione netta, guadagnare molto terreno. Distacchi ridotti quindi, fondamentale però non mollare il colpo, può essere uno snodo psicologico significativo. Quintana è il favorito, anche se predilige altre pendenze, Pinot può far bene, Nibali non è ancora al top. Non mancano, poi, alternative di qualità. Il Team Sky, ad esempio, può muovere la corsa, forte di tre unità: Thomas, Landa e Rosa. Yates è il jolly dell'Orica, Mollema guida la Trek. Kruijswijk, Zakarin e Pozzovivo in lista per sorprendere.  

Il percorso