A Tortolì, la devastante potenza di Andrè Greipel. Attende l'attimo, poi scaraventa sull'asfalto i suoi cavalli, crea separazione e vince per distacco. Commozione e dedica al termine, per la squadra, per la mamma. Beffato Caleb Ewan, al palo Gaviria. Per il primo, un piccolo problema poco prima della definitiva accelerazione. Il Giro, alla sua terza tornata, offre un'occasione di riscatto e chiama, per la terza volta, le ruote veloci alla ribalta. Un disegno piuttosto semplice, un percorso rifinito per gli sprinter presenti in gruppo. 

Ridotto anche il chilometraggio. Dopo l'infinita tappa di ieri, quest'oggi da percorrere 148km, un passaggio quindi rapido per permettere poi il trasferimento della carovana in rosa. All'interno della corsa, è presente un unico punto di rilievo. Poco dopo il centesimo chilometro, Capo Boi, Gpm di quarta categoria, 2km in salita, pendenza media del 4.9%, punte del 10% nei tratti di maggior difficoltà. Allo scollinamento, mancano a Cagliari, sede dell'arrivo di tappa, una quarantina di chilometri, pressoché pianeggianti. 

Il gruppo ha quindi il tempo per organizzare un eventuale inseguimento, per annullare la fuga di giornata. Variabile vento. Si costeggia il mare, il pericolo di trappole o ribaltoni è da non sottovalutare. Verso Tortolì, l'affondo in discesa di Nibali, oggi un'altra prova per valutare la tenuta dei rivali in ottica generale?

Come detto, volata a ranghi completi, questo l'epilogo atteso. L'Italia parte in seconda fila, ma Modolo e Nizzolo hanno gamba e voglia di rivalsa. Possono inserirsi tra i magnifici tre, collocarsi sul podio del Giro e perché no giocarsi il successo parziale. 

Il percorso