Ieri sera la presentazione ufficiale. Parata e ricordi, sullo sfondo Michele Scarponi, comunque protagonista, comunque in gruppo. Poi, il primo scandalo doping, Pirazzi e Ruffoni, la Bardiani al tappeto. Oggi, il Giro entra nel vivo, prima tappa, da Alghero ad Olbia, 206km e un sogno rosa. Obiettivo maglia. Il disegno offre un'opportunità ghiotta alle ruote veloci, probabile epilogo in volata. 

Tre gran premi della montagna nel complesso. Dopo una settantina di chilometri, Multeddu, poi, in rapida sequenza, Trinità d'Agultu. Il rifornimento è al km116, la seconda parte di corsa è piuttosto tranquilla, ma un rimbalzo, a venti chilometri dal termine, può alterare l'equilibrio. Si sale verso San Pantaleo, scalata di quarta categoria, 5km, punte dell'8%. Chi ha gamba può provare a sorprendere il gruppo, sfruttando anche la successiva discesa. Gli ultimi 15km però, eccezion fatta per una piccola scossa al km190, sono pianeggianti, quindi favorevoli a un rientro del plotone. 

Diverse squadre hanno nel mirino l'uscita odierna. Tre i possibili protagonisti: il vecchio leone Greipel deve difendere il fortino, Ewan e Gaviria alla sua ruota. L'Italia si gioca carte interessanti, Modolo ha già vinto in stagione, Nizzolo, dopo un avvio difficile, è in crescita. Per i big della generale, da Nibali a Quintana, frazione d'attesa, di conserva. Fondamentale mantenere le prime posizioni, evitare rischi e cadute, il Giro si può perdere anche in tappe apparentemente prive di difficoltà. 

Il percorso