La lunga attesa sta per concludersi. Il Giro d'Italia del Centenario è pronto a partire. Domani, ad Alghero, il via alla carovana rosa dalla Sardegna, dove oggi sono state presentate le squadre e ultimate le conferenze stampa dei protagonisti.

Accerchiato da giornalisti il colombiano Nairo Quintana, già trionfatore nel 2014 e ora alla prova dell'accoppiata Giro-Tour: "Non so se è possibile vincere Giro e Tour nello stesso anno. È la prima volta che ci provo, ma prima devo vincere il Giro. Ho grandi ricordi della mia prima partecipazione anche perché l’ho vinto. Non potevo mancare a questa edizione speciale. É il centesimo Giro, è storico. Ci sono più grandi squadre rispetto al solito. Questo cambia la dinamica della corsa. Ci sono anche più corridori di classifica della mia generazione. Nella quarta tappa sull'Etna avremo già una fotografia più chiara dei protagonisti. La settimana decisiva sarà però l’ultima e spero di ottenere il miglior risultato possibile".

Grande attesa anche per Geraint Thomas, britannico e uno dei due capitani (l'altro è Mikel Landa) del Team Sky: "Essere il leader della squadra in un grande giro è una delle sfide più grandi della mia carriera. È andata abbastanza bene finora ma tante cose possono succedere. Abbiamo una squadra molto forte. Non vedo l’ora di cominciare. Il fatto che sia la 100a edizione non influenzerà particolarmente la mia condotta di gara. Ha influito sicuramente nella scelta del percorso ma in corsa vivrò giorno per giorno e tenterò di sfruttare ogni opportunità di far bene. Il livello del gruppo è molto alto, così come il percorso. Non mi sento vecchio. L’età è solo un numero. Gli anni sulla pista mi hanno lasciato abbastanza fresco. Sono pronto per un paio di stagioni in bici più della media. Quintana e Nibali hanno vinto questa corsa precedentemente. Sono favoriti sugli altri. Io e Landa abbiamo una chance ma non siamo di quel livello. Non siamo i favoriti, dunque correremo in modo diverso rispetto a come facciamo di solito al Tour de France.”

Tra i favoriti anche il francese Thibaut Pinot, alla sua prima esperienza al Giro: " Ho trascorso un paio di giorni difficili dopo il Tour of the Alps. Sono stato giù di morale a causa della tragica morte di Michele Scarponi. Lo apprezzavo molto. Ho anche avuto problemi ad allenarmi per il maltempo. Questa è la mia prima partecipazione al Giro d’Italia. Forse avrei bisogno di correrlo più volte prima di poterlo vincere. Esco da due delusioni al Tour de France in classifica generale, anche se avevo deciso di correre il centesimo Giro lo stesso un anno e mezzo fa. Il mio principale avversario sono io: rischio sempre di avere una giornata no. Conosco i miei rivali, gareggiamo insieme da qualche anno. Il clima non dovrebbe essere un problema, a meno che ci siano 50 gradi. Spero di non cadere e di non ammalarmi. Tutti dicono che Quintana è il favorito. Dietro di lui siamo più o meno dieci corridori dello stesso livello.”

Non punterà alla classifica generale, ma a successi parziali, il giovane velocista colombiano Fernando Gaviria: "Mi sento un po' nervoso perché una corsa di tre settimane è una nuova avventura per me, ma sono anche molto entusiasta. Tra i velocisti al via André Greipel è quello con più esperienza ed anche il corridore che ha l’albo d’oro più importante.Tutti i velocisti hanno la stessa ambizione: vincere. Ho fatto un buon mese di allenamento in Colombia prima del Giro. L’obiettivo della Maglia Rosa alla fine della prima tappa è uno stimolo in più ma il mio vero obiettivo è di arrivare a Milano e finire il mio primo grande giro.”

Maglia bianca lo scorso anno, il lussemburghese Bob Jungels è invece curioso di capire fino a che punto potrà competere con i migliori della generale: "L’anno scorso ho fatto un grande passo avanti vincendo la Maglia Bianca. La vittoria finale in un grande giro sarebbe un altro passo importante. Ho preparato il Giro al cento per cento ma non mi considererei tra i grandi favoriti. Non ho corso tanti grandi giri come ad esempio Vincenzo Nibali. Il Giro dell'anno scorso non era facile ma ci sono più salite quest’anno, di cui alcune da leggenda. Non ho paura, non partirei al meglio se ne avessi. La durezza di una corsa la fanno i corridori. La prima crono può rendere interessante la corsa con corridori come me, Dumoulin e Dennis".