Il Giro d'Italia numero cento perde uno dei suoi protagonisti più attesi. A meno di un mese dal via della corsa rosa (in programma il 5 maggio prossimo), Fabio Aru annuncia il suo forfait, una rinuncia dolorosa, dovuta a un infortunio patito in allenamento in Sierra Nevada il 2 aprile scorso. Una caduta gli è costata una lesione alla cartilagine del ginocchio sinistro. Dieci giorni di riposo assoluto e poi ulteriori esami, poco dopo Pasqua, per comprendere meglio l'entità dell'infortunio e pianificare il resto della stagione.

Una vera disdetta per il Cavaliere dei Quattro Mori, atteso a un gran duello con l'ex compagno all'Astana Vincenzo Nibali sulle strade del Giro cento. E invece, dopo un inizio di stagione tribolato, con il ritiro alla Tirreno-Adriatico (problemi respiratori) come triste presagio di una primavera orribile. Lo stesso Aru ha voluto dare l'annuncio della sua rinuncia, in un comunicato stampa diramato dal suo team: "Sono davvero dispiaciuto e deluso per quanto accaduto - le sue parole - sognavo di essere alla partenza del prossimo Giro d'Italia, da casa mia, in Sardegna. Era una corsa che stavo preparando da mesi. Purtroppo sono stato vittima di un incidente, e i medici mi dicono che non riuscirò a presentarmi in buone condizioni alle partenza del Giro. Anche se con grande rammarico, sono costretto a rinunciare alla corsa rosa". Oltre al Giro, Aru dovrà dunque dire addio alle altre due corse di preparazione in programma, vale a dire il Tour of The Alps (ex Giro del Trentino) e il Giro di Romandia, che si svolgeranno nella seconda metà di aprile. Prosegue quindi la maledizione di Aru al Giro d'Italia: il Cavaliere dei Quattro Mori, che ha già trionfato alla Vuelta nel 2015, non ha ancora vinto la corsa rosa, dopo essere salito sul podio nel 2014 e nel 2015 (rispettivamente terzo e secondo). Lo scorso anno il sardo si era concentrato sulla sua prima apparizione al Tour de France, conclusa fuori dalla top ten.

Ora la Grand Boucle potrebbe tornare d'attualità per Aru, anche perchè l'Astana di Alexandr Vinoukorov ha da tempo prenotato un posto come capitano alla Vuelta per il colombiano Miguel Angel Lopez, altro corridore convalescente, alle prese con il recupero da un grave infortunio subito in autunno (frattura della tibia). Resta una grande perdita per il Giro numero cento, dal punto di vista tecnico e d'immagine. Aru avrebbe infatti garantito spettacolo e aumentato l'interesse intorno alla corsa rosa, con il duello con Vincenzo Nibali a catalizzare l'attenzione degli spettatori italiani. Ora invece non resta che attendere per capire in quali condizioni si presenterà in Sardegna Nairo Quintana della Movistar, grande favorito del Giro che però dovrà gestire la sua stagione con un obiettivo ambizioso: l'accoppiata con il Tour de France. Difficile ora immaginare chi farà classifica al Giro per la squadra kazaka. Con Aru fuori causa, Lopez in attesa di ritrovare la miglior condizione, rimangono il danese Jakob Fuglsang (originariamente capitano designato al Tour) e l'estone Tanel Kangert, con l'abruzzese Michele Scarponi (38 anni) sullo sfondo.