Ciclismo VAVEL

Greg Van Avermaet: Monsieur pierres

La primavera del 2017 elegge il suo re: Greg Van Avermaet. Il fiammingo è l'uomo delle pietre di questa stagione grazie ad una costanza di rendimento e di risultati fuori dal comune.

Greg Van Avermaet: Monsieur pierres
Greg Van Avermaet: Monsieur pierres
zagor92
Di Andrea Mauri

Primo, primo, primo, secondo, primo: non sono parole a caso, bensì i risultati di Greg Van Avermaet nelle corse su pietre World Tour a cui ha partecipato. Quattro vittorie e un secondo posto dietro a chi nelle Fiandre ha fatto qualcosa di folle, Philippe Gilbert, eleggono il belga della BMC a Monsieur Pierres, il Signore delle Pietre 2017. 

La prima vittoria sulle pietre coincide anche con la prima vittoria in stagione del campione olimpico ed è la Omloop Het Nieuwsblad. Sulle strade che partono e portano a Gent, il fiammingo si è aggiudicato il primo round contro il suo ormai acerrimo rivale: Peter Sagan. In quell'occasione fu proprio il campione del mondo a far detonare il gruppo, con i soli Vanmarcke e Van Avermaet a resistergli. Il terzetto collaborò fino alla volata finale, ma sulla leggera salita di Gent, Greg ha firmato il suo primo acuto di questa straordinaria primavera. 

In volata si è conclusa anche la seconda gara sul pavé del calendario World Tour, la Record Bank E3 Harelbeke. Ad Harelbeke l'epilogo non cambia, ma mutano i rivali battuti da GVA. Sagan è messo fuori gioco prima dalla tattica Quick-Step, poi da una caduta, così a giocarsi la vittoria con il Signore delle Pietre in una volata abbastanza scontata ci arrivano Philippe Gilbert e Oliver Naesen e, come detto, l'esito non cambia: Greg Van Avermaet vince la sua seconda classica su pietre. 

Greg Van Avermaet sul traguardo di Harelbeke | Photo: Belga
Greg Van Avermaet sul traguardo di Harelbeke | Photo: Belga

L'avventura di Van Avermaet sulle pietre belghe salta l'appuntamento della Dwaars Door Vlaanderen, ricominciando alla Gent Wevelgem. Anche questa volta cambiano il finale e il rivale battuto, ma non il come. La corsa si decide a circa venti chilometri dal traguardo quando Keukeleire e GVA salutano la compagnia di Sagan, Terpstra e Kragh Andersen involandosi verso Wevelgem. Lì è un'altra volta a decidere il vincitore che, ovviamente, non cambia. 

Si arriva quindi alla seconda Monumento di stagione dopo la Milano-Sanremo: il Giro delle Fiandre. Alla vigilia del Fiandre, Van Avermaet non si nasconde prendendosi tutto il peso del favoritissimo e per la prima volta in stagione si fa sorprendere da un attacco folle e stupendo allo stesso tempo di Philippe Gilbert, che parte in solitaria a 50 dall'arrivo senza farsi più riprendere. La gara di GVA è certamente segnata dalla caduta di Sagan e Naesen che lo ha coinvolto, ma nonostante questo riesce comunque a cogliere uno straordinario secondo posto. 

Si arriva quindi a domenica e alla definitiva consacrazione di un campione che dopo anni di attesa e podi trova finalmente il suo primo Monumento nella corsa che, forse, meno gli si addice. In terra francese, Van Avermaet, prende idealmente in consegna l'eredità di Tom Boonen, alla sua ultima gara tra i professionisti (a proposito, ci mancherai Tommeke), diventando il punto di riferimento del ciclismo belga per le classiche del Nord e, chissà, il prossimo Monsieur Roubaix dopo De Vlaeminck e Boonen.