In un momento di fatica e sofferenza alla Volta a Catalunya, ieri si è salvato dal tempo massimo per venti secondi, cyclingweekly.com rilascia una lunga intervista a Christopher Froome in cui il tre volte vincitore del Tour de France rilascia parole non dolcissime nei confronti del Giro d'Italia

Spiegando infatti la scelta di non correre mai il Giro d'Italia, cosa che invece i suoi avversari fanno all'incirca un anno sì e un anno no, in favore del Tour de France, Froome ha detto che uno dei motivi è la differente importanza tra la Corsa Rosa e la Grand Boucle "nessuno al di fuori del mondo del ciclismo e dei suoi appassionati conosce il Giro d'Italia. Se chiedi a qualcuno per strada chi ha vinto il Giro, loro ti rispondono 'Giro di che?'". Questa considerazione della corsa a tappe italiana sarebbe stata corretta sul finire degli anni '90 e inizio degli anni 2000, quando il Giro era di fatto una cosa tra italiani con tutti i big del momento concentrati ad interrompere il dominio, poi rivelatosi viziato, di Lance Armstrong al Tour de France. Dopo il ritiro del texano però l'aria è cambiata, soprattutto grazie anche ai percorsi studiati da Angelo Zomegnan, il primo a far tornare i grandi campioni sulle strade italiane, a partire proprio da quel Lance Armstrong che negli anni precedenti era stato tour-centrico e da Alberto Contador. Il lavoro di Zomegnan è stato poi continuato da Acquarone prima e ora da Vegni, che quest'anno è riuscito ad ottenere le partecipazioni di Vincenzo Nibali, Fabio Aru e Nairo Quintana che tenterà la storica doppietta Giro-Tour dopo il tentativo effettuato nel 2011 e nel 2015 da Contador. 

Froome è attualmente l'unico uomo ad aver vinto più di un grande giro a non aver mai indossato la maglia rosa e sembra che ancora per un po' di anni non avrà questo onore. Il britannico ha infatti dichiarato che non correrà il Giro finché si sentirà in grado di vincere il Tour de France, ma per molti, corridori e appassionati, il Giro d'Italia è il vero banco di prova per un corridore da corse a tappe perché alla Corsa Rosa ci sono pochissime tappe di trasferimento, mentre abbondano al Tour, e i suo compagni di casa Sky lo sanno bene (leggasi Wiggins e Landa). Tuttavia, Froome è stato onesto ammettendo che ammira chi prova la sfida della doppietta Giro-Tour, anche se non ha risparmiato la frecciata a Nairo Quintana. "Quintana? Dice che si sentirà meglio nel secondo grande giro, ma io non mi sono mai sentito meglio nella seconda corsa a tappe di fila".