Dopo gli ottimi risultati ottenuti lo scorso anni nei grandi giri, la Orica-Scott ha deciso di cambiare le carte in tavola facendo partecipare Esteban Chaves al Tour de France ed i gemelli Yates al Giro d'Italia.
Se il colombiano sarà il capitano unico della squadra aussie alla Grand Boucle, alla corsa italiana i gradi se li divideranno Simon e Adam. Quest'ultimo è certamente quello con più risultati nei GT grazie al quarto posto ottenuto allo scorso Tour de France a poco più di trenta secondi dal secondo gradino del podio. Tuttavia, Adam Yates non si monta la testa e con i piedi ben saldi ai pedali della sua bicicletta Scott dichiara a Cyclingnews che sarà soddisfatto di una top ten alla corsa rosa.
Suona strano sentire un corridore che ha sfiorato il podio nella corsa più importante al mondo ambire solo ad una top ten, ma il talento inglese spiega bene il perchè: "mi piacerebbe lottare per la vittoria finale, ma è troppo presto ancora. Il Giro è più esigente rispetto al Tour, perchè alla Grand Boucle tutti lavorano per un obiettivo, mentre al Giro ci sono molte seconde punte che non hanno paura di attaccare e creare scompiglio".
Il programma di Yates è stato delineato ufficialmente solo qualche settimana fa da Matt White, direttore sportivo dell'Orica Scott, ma il corridore di Bury sapeva già da Novembre di correre il Giro d'Italia. L'obiettivo, ovviamente, rimane quello di continuare a migliorarsi come corridore da grandi corse a tappe ed il Giro in questo è qualcosa di nuovo con cui confrontarsi per l'inglese. Al fianco di Adam al via di Alghero ci sarà, come detto, anche suo fratello gemello Simon. I due hanno corso insieme un grande giro solo nel 2015 al Tour de France, con risultati molto modesti (89° Simon, 50° Adam), ma ora l'obiettivo è ripetere quanto fatto alla scorsa Vuelta dalla coppia formata da Simon e Chaves che hanno terminato rispettivamente sesto e terzo. La competizione tra fratelli però non esiste: "corriamo insieme da quando eravamo piccoli, conosciamo i nostri punti di forza e quelli deboli, ma non saremo in lotta per il ruolo di capitano unico. La coppia di capitani ha dimostrato di funzionare perfettamente alla Vuelta e la riproporremo anche al Giro", ha concluso Yates.