Un successo per interrompere il sortilegio. Può essere vista così la vittoria di Fabio Felline al Trofeo Laigueglia. Il corridore piemontese della Trek - Segafredo, ieri in maglia Italia, ha vinto la sua prima gara dopo la brutta caduta nella Amstel Gold Race dello scorso Aprile che gli aveva procurato una pericolosissima frattura alla base del cranio.
Felline è riuscito in un miracoloso recupero tornando alle gare lo scorso Giugno nel corso dei campionati italiani e già al Tour de Pologne ha mostrato di essere competitivo, facendo il salto di qualità alla Vuelta a Espana dove, seppur senza successi parziali, ha vinto la maglia della classifica a punti. Proprio la corsa a tappe spagnola ha consegnato al movimento italiano un corridore in grado di competere per molte tappe dei grandi giri, dando una grandissima iniezione di fiducia a Felline.
Il torinese ha vinto il Laigueglia con un'azione all'ultimo giro del percorso che non ha lasciato scampo ai suoi inseguitori si dai primi metri dell'attacco, quando nessuno è riuscito a stargli a ruota. Felline è arrivato in solitaria sul traguardo ligure precedendo di venticinque secondi gli inseguitori regolati in volata da Romain Hardy su Mauro Finetto. Qualcuno dirà che il parterre di avversari non era di prima categoria, verissimo, ma il corridore della Trek - Segafredo ha sbaragliato tutti con una grande dimostrazione di forza, soprattutto se pensiamo che questa era la sua gara d'esordio stagionale. Un "veni, vidi, vici" che suona come una dichiarazione d'intenti e di guerra agli specialisti delle classiche delle Ardenne che l'anno scorso non si sono dovuti confrontare con il veloce torinese a causa della leggerezza fatta prima del via dell'Amstel. L'esplosione di Felline è attesa da molti anni, sin dal 2011 quando al suo secondo anno da pro' centrò la top 20 alla Milano - Sanremo, e finalmente sembra essere arrivato il suo momento.
L'appuntamento è quindi alla Classicissima, adatta alle sue caratteristiche anche se non sarà tra i favoriti principali, e successivamente alle Ardenne dove lo aspettano il Cauberg e il Mur de Huy per la prima vittoria in una classica.