Anche la Trek-Segafredo, nuova squadra di Alberto Contador, ha finalmente svelato le sue maglie per la stagione 2017. Una presentazione avvenuta venerdì scorso a Maiorca, in Spagna. E spagnolo è anche il leader del team di Luca Guercilena, il Pistolero Contador, atteso a un Tour de France da protagonista, che ha parlato in conferenza stampa prima di concedere un'intervista esclusiva a Juan Gutierrez, per il quotidiano sportivo AS.
"Per me il Tour è nettamente la corsa più importante della stagione - dice l'uomo di Pinto - però questo non significa che non ce ne siano altre. Gareggerò volentieri a inizio stagione in Andalusia, alla Parigi-Nizza, al Giro di Catalogna a quello dei Paesi Baschi. La squadra quest'anno si è rinforzata in vista del ranking World Tour, quindi vogliamo far bene da subito. Quanto al Tour, dovrò arrivarci al 100% della condizione per lottare alla pari con gli altri". All'intervistatore che gli chiede se pensa di cambiare tattica di corsa, magari adottando un atteggiamento più prudente, Contador risponde così: "Sarò più prudente nell'avvicinamento al mio obiettivo, perchè oggi il ciclismo dipende da dettagli: basta arrivare troppo in forma o al contrario un po' affaticato, e al Tour queste cose le paghi. Voglio presentarmi in Francia più riposato del solito, poi vedrò che tattica di corsa adottare. Il mio modo di correre è quello che mi piace, però ora voglio attaccare con raziocinio. Alla fine contano le vittorie, anche se è vero che a me non piace fare come tutti gli altri, e preferisco attaccare anche quando la gente pensa che sia impossibile vincere. Preferirò sempre arrivare primo piuttosto che terzo: ecco perchè continuerò a prendermi dei rischi". Alberto parla poi della differenze tra nuova e vecchia squadra (Tinkoff): "Ora c'è un gruppo che mi dà grande tranquillità, che crede completamente in me. Vedo i ragazzi determinati a raggiungere gli obiettivi, è qualcosa che ti infonde sicurezza e ti carica ancor di più. Le parole di Oleg Tinkov? Francamente le ho vissute con grande tranquillità. Sono passato attraverso mille esperienze nella mia carriera, so distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è".
Qualche battuta anche sul Giro d'Italia 2017 e sulla ormai difficile accoppiata con la Grand Boucle:" Il Giro è una corsa che mi piace tantissimo, ma il team mi ha chiesto di arrivare al top della forma al Tour. D'altronde abbiamo in squadra un altro corridore, Bauke Mollema, che è andato molto forte lo scorso anno al Tour, e che per questa stagione ha già scelto il Giro. Secondo me l'accoppiata è possibile: io ce l'avevo quasi fatta nel 2011, quando una caduta prima del Galibier e poi una foratura mi impedirono di giocarmi le mie carte. Nel 2015 invece ho vinto il Giro ma poi non ce l'ho fatta. Forse andrebbe cambiata al distanza tra le due corse: sono troppo vicine ed è difficile arrivare al Tour in forma. Ora come ora, anche per questioni di età, preferisco un calendario più classico". Quanto alla Vuelta: "E' una possibilità, ma per adesso abbiamo pianificato tutto solo fino a Tour. Dopo penseremo al resto". Contador non teme una rivalità interna alla squadra con Mollema: "Bauke è un corridore che ogni capitano vorrebbe al suo fianco. E' molto regolare, sempre con i migliori: l'anno scorso fu l'unico a resistere a Froome e Porte sul Mont Ventoux. Poi perse tempo a causa della caduta, ma è un corridore di grande affidabilità. Nei miei confronti è stato da subito molto disponibile, ha talento ed esperienza: al Giro potrà fare grandi cose, correndo a fari spenti, perchè lì la pressione sarà tutta su Nibali e Aru". Nessuna data per il ritiro: "Ora penso una corsa alla volta e a un anno dopo l'altro. Voglio godermi ciò che faccio. Mi ritirerò al momento giusto. L'anno scorso ho sorpreso un po' tutti quando ho annunciato di voler continuare: l'ho fatto perchè me lo chiedeva la gente. I miei attacchi, come quello all'ultima tappa della scorsa Parigi-Nizza, sono quelli che piacciono al pubblico e ai miei tifosi: un motivo in più per continuare".