"Champagne? Lo bevo con gli amici". Risponde così Alberto Contador al suo ex patròn Oleg Tinkov, nel corso di una chiacchierata negli studi della radio spagnola Cadena Ser (durante il programma El Larguero). Il nuovo corridore della Trek-Segafredo di Luca Guercilena si dice pronto ad affrontare la nuova stagione, indica i suoi obiettivi, ma non può esimersi dal replicare a Tinkov, fino a dieci giorni fa suo eccentrico datore di lavoro, che nei mesi scorsi gli aveva riservato un addio al veleno ("E' un uomo triste, non vincerà più un grande Giro", le parole del miliardario russo).
"No, non mi ha chiamato per farmi l'in bocca al lupo per la nuova avventura alla Trek-Segafredo - dice il Pistolero - le sue dichiarazioni non mi hanno affatto infastidito. Se fossero provenute da una persona a cui tengo, allora sarebbe stato diverso. In questo caso, invece non mi hanno toccato. E nemmeno penso di replicare o rispondergli. Mi hanno insegnato una serie di valori, tra cui il rispetto, che bisogna sempre portare alle persone. C'è gente che forse non la vede in questo modo, ma io sì. Per quanto riguarda il bere champagne, lo bevo con i miei amici, non certo con lui". Ma da quando il rapporto con Tinkov si è incrinato? Contador fa risalire l'inizio dei contrasti a un momento preciso: "I problemi sono cominciati quando ho firmato il rinnovo del contratto nel 2014. Poco dopo hanno fatto fuori il team manager Bjarne Riis, l'uomo che aveva fondato quella squadra e grazie al quale ero lì. Sapevo che con il suo addio sarebbe cambiato tutto, e così è stato. Non c'è più un stato un leader della squadra che sapesse gestire un gruppo di settanta persone. Si possono avere tutti i soldi del mondo, ma per vincere nel ciclismo bisogna avere capacità manageriali che Riis aveva, e che Tinkov invece non ha. Oleg Tinkov è stato parte della mia carriera sportiva, ma per fortuna ora è finita. Ho nuove sfide davanti a me, non ho intenzione di perdere energie per rispondergli. Non ci siamo più visti di recente, è una persona che non ha il mio affetto nè altro. Ha molti soldi, ma non ha saputo come gestirli".
Nuova avventura alla Trek-Segafredo, con cui Contador affronterà una stagione importante: "La nuova maglia della squadra è simile a quella che avete visto lo scorso anno. La presenteremo il 13 gennaio in Australia, per l'esordio al Tour Down Under, e poi a Maiorca. Avevo una voglia matta di arrivare in questo nuovo team, parlare con i compagni, e provare le nuove bici. Anche questo è un aspetto importante: tutte le biciclette dei professionisti sono fantastiche, ma quelle della Trek sono quelle che più mi piacciono, da quando vinsi il mio primo Tour de France nel 2007. Anche nel ciclismo i materiali cambiano e si evolvono: certo non come capita per le moto o in Formula 1, ovviamente la differenza non è così decisiva, ma la Trek è la migliore, e anche questo aspetto ha contribuito al cambio di squadra. Quest'anno la mia preparazione sarà svolta nell'ottica di vincere il Tour de France. Se vuoi vincere, hai bisogno di convincerti che puoi farcela, perchè se pensi di voler arrivare nella top five, alla fine non giungi nemmeno nella top ten. I dati dei miei allenamenti mi danno molta fiducia. Voglio vincere il Tour: non firmerei per nessun altro piazzamento". Chiusura con un paio di riflessioni sul ritiro e sulla vicenda doping del 2010: "Con la Trek ho firmato per un anno, con opzione per un altro, ma voglio pensare a una corsa alla volta. Non esiste ancora una data per il mio ritiro: ci pensai quando fui squalificato per il caso clenbuterolo: fu un'ingiustizia. Una situazione assurda, che mi ha provocato sofferenze che ancora riemergono quando ne parlo. Ci convivo, ma è qualcosa che non augurerei neanche al mio peggior nemico".