Reazioni uniformi dopo che a Milano si è alzato il sipario sul percorso del Giro d'Italia 2017, centesima edizione della corsa rosa. A parlare del Giro, anche una leggenda del ciclismo italiano come Felice Gimondi: "Nella vita, come nel ciclismo, una persona emerge perché fa un lavoro che le piace, in modo istintivo, e combatte anche se qualche volta le prende, come me io le prendevo da Merckx. Io ho sempre provato a difendermi e quando potevo, attaccavo. La sera prima della tappa io ripassavo tutto il percorso della tappa successiva per vedere dove poter mettere in difficolta uno come Eddy, un grandissimo atleta che ha ancora tutta la mia amicizia e la mia stima. Nella tappa di Bergamo del ’56, fu proprio Eddie con una sua azione a farmi vincere la tappa. Il Giro è parte della mia vita e della vita degli italiani, una grande tradizione che diventa sempre più importante".

Si dedicano ovviamente all'aspetto tecnico del Giro che verrà i due campioni italiani Vincenzo Nibali e Fabio Aru, entrambi presenti alla kermesse organizzata da RCS Sport: "É un giro molto duro con due cronometro importanti - le parole del siciliano - nel complesso è equilibrato, ma anche molto simile a quelli che ho vinto in passato. Questo Giro richiederà un grande dispendio energetico e bisognerà essere pronti sin dall'inizio. Sarebbe bellissimo arrivare nella mia Messina in Maglia Rosa e per farlo dovrò essere pronto da subito e magari prendermela sull'Etna". La pensa in maniera simile anche Fabio Aru: "La partenza dalla Sardegna rappresenta per me una bellissima emozione. Mi ricordo l’ultima volta che il Giro è partito da qui, avevo appena iniziato a correre in MTB e mi ero fermato per vedere la tappa. É un Giro moto bello che sarà incerto fino alla fine, sarà fantastico per il pubblico. Sicuramente ci sarà da essere pronti sin dai primi giorni, anche perché nella parte centrale ci saranno tappe con arrivi in salita e tappe molto insidiose".

Si concentra invece su una prima settimana difficile il recordman di vittorie di tappa al Giro Mario Cipollini: "Sono molto colpito e volevo ringraziare chi ha creato i due video che abbiamo visto stasera, mi sono emozionato veramente. Sono contento di aver fatto il ciclista nella vita vedendo questi campioni del passato. Per la mia esperienza da ciclista del Giro, state attenti alla quarta tappa, l’arrivo in salita sull’Etna, perché ci vuole il massimo della condizione subito, non si può entrare in condizione solo nella seconda settimana. Il primo vero arrivo in salita sicuramene ci dirà chi non potrà vincere questo Giro".

Infine, ecco l'omaggio del presidente dell'UCI, Brian Cookson: "Il Giro d'Italia è senza alcun dubbio uno dei gioielli di questo sport. È uno degli eventi più importanti del calendario UCI WorldTour, che include gli eventi principali del ciclismo internazionale, ed é l'esempio perfetto di un connubio di successo tra modernità e tradizione. Questo evento importante, sempre combattuto e con visibilità internazionale, trae la sua forza dalla sua ricca storia e dall'amore della popolazione italiana per il ciclismo e per Giro in particolare. L'edizione numero 100 non sarà solo un grande evento da punto di vista sportivo, ma anche l'occasione per ricordare che il Giro deve la sua identità a coloro che hanno scritto le pagine della sua storia, come ad esempio i grandi rivali Fausto Coppi e Gino Bartali, senza dimenticare l'incredibile Eddy Merckx, ma anche tutti i campioni che hanno gareggiato sulle sue strade, magnifiche ed impegnative. Il Giro è una delle gare che mi hanno fatto innamorare del ciclismo, grazie alle gesta di Vittorio Adorni e Felice Gimondi, seguite da quelle del "Cannibale", e, più recentemente, da quelle di ciclisti come Vincenzo Nibali, Alberto Contador e Nairo Quintana. Come tutti gli appassionati di ciclismo attendo con impazienza questa edizione numero 100, e so che gli organizzatori faranno di questo Giro una fantastico celebrazione del ciclismo italiano e mondiale, di oggi come di ieri".