E' il giovane talentuoso padrone di casa a porre il primo sigillo sull'Eneco Tour 2016: Dylan Groenewegen è il vincitore della prima tappa. Il campione olandese della LottoNL Jumbo si è imposto sul traguardo di Bolsward davanti a Nacer Bouhanni (Cofidis), autore di una rimonta pazzesca, e al campione del mondo e neo campione europeo Peter Sagan (Tinkoff).
La corsa, come sempre, è stata caratterizzata da una fuga, composta da cinque uomini: Matteo Bono (Lampre – Merida), Bert Van Lerberghe (Topsport Vlaanderen – Baloise), Frederik Backaert (Wanty - Groupe Gobert), Laurens De Vreese (Astana) e Brian van Goethem (Roompot - Oranje Peloton).
I fuggitivi raggiungono presto il loro massimo vantaggio di 4'33”, ma in vista del chilometro d'oro (mille metri in mezzo alla tappa con tre traguardi volanti ed abbuoni in ognuno di loro) il gruppo inizia a lavorare più seriamente, recuperando tutto il disavanzo ai battistrada solo a tre chilometri dal traguardo. Quello che ne esce è una volata molto confusa, dovuta sia al tardivo ricongiungimento, sia alla folta presenza di velocisti in gruppo, che vede primeggiare l'olandese Groenewegen che sfrutta la ruota di Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo) uscendo ai 200 metri.
Oggi invece ci sarà la prima delle due cronometro previste nelle sette tappe della corsa olandese. I corridori dovranno affrontare nove chilometri all'interno della città di Breda, per Groenewegen sarà difficile mantenere la maglia di leader perchè dovrà resistere all'assalto di Laurens De Vreese, Peter Sagan e Edvald Boasson Hagen (Dimension Data). Tutti e tre sono degli ottimi corridori nelle brevi prove contro il tempo e si trovano tutti a meno di dieci secondi da Dylan Groenewegen. A loro tre si aggiungono anche Rohan Dennis e Tom Dumuolin, i veri favoriti per la tappa, che potrebbero puntare anche alla maglia gialla del giovane neerlandese. Il percorso non conta molte curve, solo sette, quindi più che saper guidare la bicicletta il vincitore dovrà essere capace di sprigionare molta potenza in uno sforzo di mezzo fondo, motivo per cui anche i velocisti non sono completamente tagliati fuori dalla lotta per la tappa.