Mentre non si placano le polemiche per la decisione della giuria di riammettere in corsa oltre novanta corridori giunti ieri fuori tempo massimo sull'arrivo in quota di Aramòn Formigal, la Vuelta a Espana edizione 2016 trova un nuovo vincitore in volata. Si tratta del trentenne lussemburghese Jean-Pierre Drucker del Team BMC, che sul traguardo di Peñíscola precede i tedeschi Selig e Arndt e si aggiudica la sedicesima frazione della corsa rossa. Quarto il belga Gianni Meersmann, settimo l'azzurro Kristian Sbaragli, mentre è beffato Daniele Bennati, protagonista di un'azione da finisseur, stoppata a duecento metri dalla conclusione. Domani giorno di riposo a Castellòn, con Nairo Quintana saldamente al comando della classifica generale.
La sedicesima tappa della Vuelta 2016 conduce il gruppo da Alcañiz a Peñíscola, 156.4 km dalle montagne dell'Aragona alla costa valenciana. Frazione abbastanza lineare, con un prima parte del percorso che tende a salire (da affrontare un gran premio della montagna di terza categoria, l'Alto Castillo de Morella, 3.4 km di lunghezza al 5.2% di pendenza media), e una seconda parte in costante discesa verso l'arrivo. Sin dal chilometro zero si susseguono attacchi e contrattacchi: si forma così la fuga di giornata, composta da sei corridori, l'italiano Davide Villella (Cannondale-Drapac), il portoghese Mario Costa (Lampre-Merida), lo svizzero Silvan Dillier (BMC), il norvegese Sven Erik Bystrom (Katusha), lo spagnolo Luis Angel Mate Mardones (Cofidis) e il francese Julien Morice (Direct Energie). I battistrada riescono ad accumulare un vantaggio intorno ai tre minuti sul gruppo, tirato a rotazione prima dall'Astana, poi dalla Movistar della maglia rossa, infine dalla Etixx-Quickstep per Gianni Meersmann, dalla Giant-Alpecin per Nikias Arndt e dalla IAM Cycling per Jonas Van Genechten. Le squadre dei velocisti tengono così sotto controllo la corsa, riducendo il distacco a 2'21" al passaggio in cima al gran premio della montagna posto a metà percorso.
Il destino dei fuggitivi è però segnato, con il vantaggio che viene via via eroso da un gruppo lanciato a velocità supersonica (36" a 23 km dalla conclusione): il ricongiungimento avviene infatti ai meno dodici dal traguardo. E' in particolare la Giant-Alpecin a incaricarsi di tenere alto il ritmo nel finale di corsa, ma un paio di rotonde insidiose consentono al toscano Daniele Bennati del Team Tinkoff di scattare quando mancano 2.4 km all'arrivo. Il corridore italiano resiste per oltre duemila metri, prima di essere ripreso dal treno della Etixx-Quickstep per il velocista Gianni Meersmann. Il belga parte però troppo presto, lasciandosi superare dal lussemburghese Jean-Pierre Drucker del Team BMC, che con una volata imperiale si aggiudica la tappa e coglie il successo più importante della sua carriera. Secondo si piazza il tedesco Rudiger Selig della Bora-Argon 18, davanti al connazionale Nikias Arndt. Quarto Meersmann, quinto il francese Manzin. Primo degli italiani Kristian Sbaragli della Dimension Data, settimo. Quintana resta in maglia rossa, precedendo in classifica generale Froome, Chaves e Contador. Domani secondo e ultimo giorno di riposo a Castellòn, in attesa dell'arrivo in salita di mercoledì a Llucena/Camins del Penyagolosa.
Ordine d'arrivo. 1. Drucker in 3h 21' 18". 2. Selig s.t. 3. Arndt s.t. 4. Meersmann s.t. 5. Manzin s.t. 6. Van Genechten s.t. 7. Sbaragli s.t. 8. Reijnen s.t. 9. Van der Sande s.t. 10. Restrepo s.t.
Classifica generale 1. Quintana in 64h 57' 27". 2. Froome a 3'37". 3. Chaves a 3'57". 4. Contador a 4'02". 5. Yates a 5'07". 6. S. Sanchez a 6'12". 7. Talansky a 6'43". 8. Formolo a 7'17". 9. de la Cruz a 7'27". 10. Scarponi a 7'39".