12. La tensione di Coach K
Finale per l'oro, Team USA inizia bene e poi strapazzerà la Serbia: Mike Krzyzewski, già oro a Pechino e Londra con la nazionale a stelle e strisce, non nasconde la tensione. A fine partita, però, sarà solo gioia per lui e per il suo staff.
11. Amici nemici
Tony Parker e Pau Gasol, probabilmente entrambi all'ultima olimpiade, si affrontano nella classica delle classiche del basket europeo: Spagna-Francia. Alla fine la spunteranno gli iberici, approdando alle semifinali. Già tra poche settimane i due si ritroveranno fianco a fianco, stavolta con la stessa casacca, quella dei San Antonio Spurs.
10. Kevin DUSAnt
Dominante in NBA, dominante in nazionale: l'ex MVP trascina i suoi con una tempesta di triple in finale contro la Serbia, terminando con la medaglia d'oro al collo e trenta punti a referto.
9. Bogdanovic... alla seconda
Croazia e Serbia non si sono mai ritenute nazionali sorelle, e spesso le sfide tra le due squadre sono state ricche di tensione e purtroppo anche di episodi spiacevoli. Il destino, però, ha voluto portare a Rio, ad affrontarsi nei quarti di finale, due Bogdanovic: Bogdan, serbo, e Bojan, croato, senza vincoli di parentela. L'immagine scattata a gioco fermo è da annali: così simili, così diversi.
8. La maledetta sfera arancione
Il trattamento di palla di Milos Teodosic è da manuale, ma succede anche a lui di perdere il controllo: in questa istantanea, il serbo, finito a terra, cerca in tutti i modi di mantenere il possesso sull'attacco di Carmelo Anthony.
7.Raduljica su Saric
Dario Saric non è esattamente un fuscello, coi suoi 110 chili distribuiti su 208 centimetri. Miro Raduljica però non è uno che ha paura, ed in Serbia-Croazia lo ha "posterizzato" così.
6. On top of the world
Joffrey Lauvergne, comprimario nei Denver Nuggets, si regala un momento da ricordare: la schiacciata che batte due giganti come DeMarcus Cousins e Kevin Durant. Verso l'infinito ed oltre.
5. Il raccoglimento di Team USA
L'inno statunitense è sempre un momento particolarmente toccante, specialmente per i giocatori in campo. Eccoli schierati per la finale.
4. Saric in cielo
Pau Gasol, da buon salvatore della patria, voleva raddrizzare la partita della sua Roja contro la Croazia con un gancio nei secondi finali. Peccato che non avesse fatto i conti col balzo di Dario Saric: stoppata da annali ben sopra la linea del canestro, attacco respinto e vittoria croata.
3. ¡Gracias Pau!
Dopo una carriera meravigliosa, coronata da un palmarés ricchissimo (due argenti ed un bronzo alle olimpiadi, un oro mondiale, tre ori, due argenti ed un bronzo agli europei) Pau Gasol dice addio alla nazionale spagnola conquistando il bronzo a Rio. In oltre un decennio il lungo catalano ha letteralmente rivoluzionato il basket del suo paese, portandolo a vette mai raggiunte prima. Grazie, Pau.
2. ¡Gracias Manu!
Prendete tutto quello scritto sopra, cambiate qualcosa a livello di medaglie (oro e bronzo olimpici, argento mondiale, due ori, un argento ed un bronzo ai campionati americani) ed avrete la carriera nazionale di Emmanuel Ginobili, trascinatore dell'Argentina della "generacion dorada", formata, oltre che dal mago di Bahia Blanca, da Scola, Nocioni, Prigioni, Oberto, Campazzo e tanti altri. Tutti ad orbitare attorno a quel mancino meraviglioso che ha incantato grandi e piccini e che difficilmente avrà eguali nel futuro della pallacanestro. Lascia anche lui, tra le lacrime, nella Carioca Arena 1 di Rio De Janeiro.
1. Gli attributi di Campazzo
Facundo Campazzo, 179 centimetri per 88 chilogrammi, argentino.
DeAndre Jordan, 211 centimetri per 120 chilogrammi, statunitense.
Faccia a faccia. Serve aggiungere altro?