Grazie a una prova di squadra di grande intensità fisica e tattica, la Serbia di Sasha Djordjevic è la seconda finalista del torneo olimpico di pallacanestro maschile di Rio de Janeiro 2016. Battuta infatti in semifinale l'Australia di Andrej Lemanis, sotto nel punteggio dal primo possesso in poi, mai in grado di sviluppare quel gioco spettacolare che l'aveva portata fino alle migliori quattro della rassegna a cerchi cerchi. Grande protagonista per i balcanici Milos Teodosic, che mette a referto 22 punti e 5 assist, dimostrandosi padrone della sfida contro il duo Mills-Dellavedova. Domani è in programma dunque la finale contro gli Stati Uniti, nel remake di quella già vista agli ultimi Mondiali, mentre i Boomers dovranno rialzarsi in fretta se vorranno conquistare la medaglia di bronzo contro la Spagna di Pau Gasol e compagni.
L'inizio è da incubo per l'Australia, che in attacco soffre la pressione sulla palla dei difensori serbi, non trovando mai fluidità durante i propri possessi. Matthew Dellavedova incappa subito in palle perse e stoppate, mentre dall'altra parte Kalinic, Markovic e Raduljica mettono a segno il primo parziale di 8-0. Patty Mills prova a svegliare i suoi con una tripla, ma i Boomers non riescono a contenere la furia di una Serbia chirurgica, guidata da un Milos Teodosic sontuoso in cabina di regia. Lemanis rinuncia presto al doppio centro (Baynes e Bogut) per dar spazio a David Andersen, ma neanche con il campo allargato i Boomers trovano il bersaglio. Anzi, è la squadra di Djordjevic a scappar via dopo l'ingresso sul parquet di Jokic e Bogdanovic, per un un 16-5 che la dice lunga sulle difficoltà offensive degli australiani. Nel secondo quarto Joe Ingles e Ryan Broekhoff sembrano poter suonare la sveglia per coach Lemanis, ma è solo un'illusione, perchè Milos Teodosic continua a inventarsi canestri difficili, assistendo poi i vari Macvan e Kalinic. Bogut e Raduljica ingaggiano una battaglia senza vincitori sotto i tabelloni, e sono gli esterni serbi a fare la differenza con Bogdanovic, Jovic e Markovic, mentre intanto è entrato in partita anche Nikola Jokic. Il giocatore dei Denver Nuggets non fa nulla di spettacolare, ma è una presenza a rimbalzo, contribuendo al secondo allungo dei suoi, che vanno negli spogliatoi avanti di ventuno lunghezze, 35-14.
Un'Australia troppo brutta per essere vera si ripresenta in campo con un piglio diverso a inizio terzo quarto. Mills sembra voler attaccare il canestro piuttosto che sparare a salve dall'arco, Bogut ci mette il fisico, ed è Joe Ingles a trovare quattro punti consecutivi per ridurre lo svantaggio a diciannove lunghezze (42-24). Il gap è però troppo ampio per essere ricucito con un solo scossone: ci pensa così il solito Teodosic, con una tripla e altri due canestri appoggiati al tabellone, a riportare la Serbia a distanza di sicurezza. Milan Macvan e soprattutto Stefan Markovic chiudono il terzo periodo sul 38-66, condannando i Boomers a un'inutile spesa energetica nell'ultimo quarto. A partita ormai finita, Lemanis manda dentro Motum, Martin e Goulding, mentre Djordjevic si gode una squadra praticamente perfetta, che si affida a Teodosic, domina a rimbalzo e difende faccia a faccia contro Mills e Dellavedova. Finisce così con l'Australia che in qualche modo limita i danni e riduce lo scarto di trenta punti grazie a un paio di guizzi finali di Motum, Lisch e Broekhoff. Dopo la sirena Baynes e Teodosic hanno qualcosa da chiarire, ma per la Serbia c'è solo grande soddisfazione per aver raggiunto l'obiettivo della finale, forse inatteso a inizio torneo. Per l'Australia la consapevolezza di aver giocato alla grande fino a quest'ultima notte, nella speranza di non vanificare il lavoro fatto nella finalina per il bronzo da giocare contro la Spagna.
Australia (4-1). Punti: Mills e Motum 13, Ingles 12. Rimbalzi: Baynes 8. Assist: Broekhoff 4.
Serbia (3-2). Punti: Teodosic 22, Markovic 14, Macvan 12, Raduljica 11. Rimbalzi Jokic 11. Assist: Teodosic e Markovic 5.