Usain Bolt osserva, in totale decontrazione, i suoi avversari. Il vantaggio è enorme, la pressione olimpica scioglie i rivali più accreditati, i sorrisi della semifinale cedono il passo alla tensione da medaglia. Bolt resta solo, verso l'ennesimo oro. De Grasse perde parzialmente la sua eleganza, in tre si gettano nel medesimo istante sul traguardo. Lemaitre - con consueta corsa di rimonta - raccoglie il bronzo, spezzando il sogno di Gemili e Martina. Merritt accusa, di colpo, i segni del tempo e della fatica. Turni in serie, tra 200 e 400, una finale in apnea. Vince Bolt, 19"78, De Grasse 20"02, Lemaitre 20"12. 

Nel getto del peso maschile, arriva la grande prestazione di Ryan Crouser. L'americano conduce una gara di alto profilo, lancia tre volte oltre i 22 metri e nella quinta serie approda a 22.52, nuovo record olimpico. Precede così, nella graduatoria, il connazionale Joe Kovacs - 21.78 - e il neozelandese Walsh, 21.36. Stenta Storl, già sottotono in qualificazione. Il tedesco chiude solo settimo. 

Nel giavellotto donne, si impone invece la croata Kolar - 66.18 - davanti alla sudafricana Viljoen e alla Spotakova. La ceca si mette al collo il bronzo per due centimetri. 64.80 per buttare fuori dal podio la polacca Andrejczyk. 

Infine, titolo nei 400hs per la Muhammad. La più forte di stagione si conferma a Rio. La Muhammad copre la distanza in 53"13, precedendo di 37 centesimi la danese Petersen. Completa il podio l'altra americana, la Spencer, al record personale in 53"72. Medaglia di legno per la Hejnova.