Nella mattinata del terzo giorno di gare, va in scena la grande maratona femminile. 42,126 km, si inizia e si conclude al Sambodromo di Rio de Janeiro. Non è mai facile fare pronostici su questo tipo di competizioni a livello olimpico, ma i riflettori saranno puntati di sicuro sull’atleta etiope Mare Dibaba, campionessa del mondo di Pechino 2015, davanti alla keniota Helah Kiprop e alla fondista del Bahrain Eunice Kirwa (entrambe presenti oggi a Rio). Oltre Dibaba, il team etiope è composto da Tirfe Tsegaye, miglior tempo dell’anno con 2:19.41 a Dubai e Tigist Tufa. Un occhio anche alle statunitensi Shalane Flanagan, Desireè Linden, Amy Cragg e all’altra keniota Visiline Jepkesho. A Rio c’è il sole e, sfortunatamente per le atlete, oggi è anche il giorno più caldo di tutto il programma di gare.

Maratona che parte a ritmi elevati, le etiopi, con Mare Dibaba, prendono subito la testa della gara. Una curiosità: due atlete coreane gemelle e tre sorelle estoni in gara, essendo molto simili fra loro e portando lo stesso cognome sulla pettorina, sono praticamente indistinguibili.

Ai 10km etiopi, keniote e statunitensi si alternano nel gruppone di comando. Molto bene Flanagan e Jepkesho nel primo quarto di gara, ma le atlete etiopi hanno una marcia in più e non si fanno sorprendere. Toccano la testa della gara anche la giapponese Fukushi e le due atlete del Bahrain.

Intorno ai 18 km l’etiope Tufa si ferma probabilmente per un problema muscolare.

Alla mezza maratona, la leader è la bielorussa Mazuronak ed il gruppo al comando è formato da una trentina di atlete. In pochi minuti Mazuronak si stacca e va in testa con una decina di atlete, tra cui Dibaba, Kirwa, Tsegaye, Flanagan, Jepkesho e Cragg.

A 7 km dall’arrivo grande sprint del gruppo di testa, le atlete tentano lo stacco finale per aggiudicarsi una medaglia, Kirwa è in al comando, seguono Dibaba e la keniota Sumgong. E’ scontro serrato tra le tre.

A 5 km dal Sambodromo è Sumgong a dirigere la corsa, Dibaba sembra perdere lo stretto contatto con la testa. Il Kenya è in dirittura d’arrivo verso il suo primo oro olimpico nella maratona femminile.

Ad 1 km dall’arrivo Sumgong stacca anche Kirwa. Con un crono di 2:24.04 il Kenya si aggiudica il primo posto sul podio, dopo una gara combattuta. Secondo posto con 2:24:13 per Kirwa, atleta del Bahrain, Paese che non ha mai raggiunto un oro olimpico. Bronzo per la campionessa etiope Dibaba con 2:24.30, a seguire Tsegaye, Mazuronak e Flanagan. Tredicesimo posto per Valeria Straneo con 2:29.44.

SESSIONE POMERIDIANA. Il pomeriggio di gare allo Stadio Olimpico di Rio fa prevedere grande spettacolo. Si comincia con le qualificazioni del salto in alto U, orfane di uno dei favoriti per il podio, il campione azzurro Gianmarco Tamberi, fuori dai Giochi per infortunio. Si continua con le semifinali dei 400m D, con l’attesa primatista italiana delle Fiamme Gialle Libania Grenot e la finale del salto triplo D. Poi semifinale dei 1500 metri D, semifinale dei 100m U e finale dei 400m U. In conclusione di giornata, per gli appassionati più temerari, visto che in Italia saranno le 3,25 di notte, esplode la regina della velocità: finalmente la finale dei 100m U. Ed è già Bolt-mania.