Nella nottata italiana, dalla Carioca Arena 3 di Rio de Janeiro, arrivano i verdetti del torneo olimpico di fioretto femminile: oro per la ventiseienne russa Inna Deriglazova, che batte 12-11 in finale la nostra Elisa Di Francisca, brava a sfiorare il miracolo al termine. Bronzo invece per la tunisina Inès Boubakri sull'altra russa, Aida Shanaeva.

La "finalina" terzo e quarto posto è tra la tunisina Inès Boubakri, battuta in rimonta dalla nostra Elisa Di Francisca, e la russa Aida Shanaeva, dominata per 15-3 dalla connazionale Deriglazova.

Inizio aggressivo della vice-campionessa europea: Shanaeva trova per tre volte consecutive il corpo dell'avversaria nel primo minuto, dopodichè la tunisina riesce a scuotersi, sia nel punteggio che nella posizione in pedana. Dopo un paio di stoccate di Boubakri annullate dalle decisioni arbitrali (una dopo l'alt per il corpo a corpo, l'altra per  tocco simultaneo), ne arrivano altre tre molto pesanti della russa, solida sia in avanzamento che in arretramento e capace di portarsi sul +5. Altra reazione però della Boubakri, rapida in parata e risposta così come nei duelli ravvicinati, che gli portano stoccate fondamentali per rimanere a contatto. Altri due bersagli non validi per la nordafricana, ed ecco che a pochi secondi dalla prima pausa si fa avanti Shanaeva: attacco rapido che costringe l'avversaria all'arretramento, e luce verde che si accende dopo l'attacco sostanzialmente a fine pedana. Tre le stoccate di vantaggio quindi (7-4) a favore della russa quando si arriva alla prima pausa.

Si ritorna in pedana per la seconda manche, e la sfida continua ad essere divertente e combattuta: fase di studio, poi grandissima parata esterna della Boubakri che trova la stoccata sulla spalla della russa. Altro punto tunisino dopo appena cinque secondi, col tocco in contrattacco quasi in contemporanea con quello, non valido, della Shanaeva: la revisione arbitrale conferma però la luce rossa, per la perplessità del coach russo. Ancora positiva la Boubakri sulla pedana, con pazienza, a completare la rimonta riuscendo ad infilare la stoccata dalla fine del suo settore, quasi in zona penalità. Sfida ancora molto aperta: Boubakri para ancora una volta ma va completamente fuori misura con la risposta, Shanaeva non se lo fa dire due volte ed entra centralmente con la stoccata. Rischia tantissimo però la russa dopo il pareggio tunisino, arretrando sugli attacchi avversari fino ad avere solo mezzo piede nella zona legale della pedana, ma per sua fortuna la luce bianca interrompe l'azione. Si attaccano tanto le due che riducono le fasi di studio al minimo, senza per questo riuscire a rompere l'equilibrio. Doppio affondo e doppio tocco sul nove pari, a decisione è tocco simultaneo, ed il nulla di fatto è confermato anche dopo il controllo richiesto da Inès Boubakri. Si riavvia il cronometro ed è subito la russa a cercare l'attacco alzando il fioretto sopra la testa alla ricerca della schiena. Il contrattacco avversario però è perfetto: busto abbassato ed arma che si infila all'altezza dell'area addominale di Shanaeva. La fatica si fa sentire, ma la russa è brava a rimanere a contatto con un'altro attacco, stavolta a segno, alla schiena, ma due splendide parate interne ed una esterna con altrettante risposte non troppo rapide ma estremamente precise, permettono a Boubakri di allungare sul 13-10. Prima del minuto di pausa, è Shanaeva a trovare il ferro avversario per battere un colpo con la stoccata del 13-11. Si ricomincia per l'ultima frazione, ed Inès Boubakri completa il capolavoro: parata e risposta prima, affondo sul fianco poi, arrivano due stoccate fondamentali che possono permetterle di liberare urla e lacrime di gioia. Onore alla Shanaeva, capace di ostacolare l'irruenza avversaria solo nella prima fase, e forse penalizzata un po' dalla fatica a partire dal nove pari. Fatto sta che il podio, in particolare la medaglia di bronzo, del fioretto femminile a Rio 2016 porta il nome di Inès Boubakri.

All'una e quindici ore italiane, sulle note della marcia trionfale di Star Wars, a salire in pedana sono Elisa Di Francisca ed Inna Deriglazova per il tredicesimo capitolo della loro storia personale, che per la prima volta però vale un oro olimpico.

Il primo minuto è interamente di studio a centro pedana, e il primo sussulto è per un doppio tocco, con le luci che si accendono entrambe bianche: bersagli non validi. Alla ripresa sembra leggermente più aggressiva Deriglazova, ma subito Elisa Di Francisca risponde attaccando e trovando la stoccata incrociata sulla spalla della sua avversaria. Silenzio tombale nell'arena, concentrazione massima, manche che continua ad essere tattica e compassata tra finte e minuscoli aggiustamenti del corpo: a battere un colpo però è di nuovo l'azzurra, che con pazienza aspetta il momento giusto per muoversi e guizzare pungendo la russa sulla partenza. Seconda stoccata a segno, col punteggio che diventa 3-0 grazie alla splendida chiusura di Di Francisca, brava a deviare l'affondo interno per poi colpire esternamente.

Dopo il minuto di pausa si riparte sul 3-0 con entrambe le atlete che riescono a toccare in contrattacco, ma il bersaglio non è valido. Per la prima volta si finisce nel corpo a corpo, e da vicino è più brava Deriglazova a toccare. Altra lunga fase di studio, ma la stoccata è ancora russa, con la campionessa europea in carica molto reattiva a pizzicare due volte il petto di Elisa Di Francisca proprio mentre l'italiana si muoveva per cercare l'affondo. 3-3 a cinque minuti complessivi dal termine, ed ecco il primo controllo video: doppio affondo e doppio tocco a centro pedana, l'arbitro conferma la stoccata per la russa. Continua il parziale Deriglazova: attacco fallito da Elisa, la sua avversaria non se lo fa dire due volte e pizzica per la quinta volta consecutiva la campionessa olimpica in carica. Di Francisca, come in semifinale, sceglie di cambiare la sua arma a metà confronto, ma ancora una volta sul doppio movimento gli arbitri favoriscono Deriglazova. La russa è in serie positiva, si sente alll'altezza e si spinge in avanti, trovando l'ennesima falla nella difesa italiana, troppo lenta a contrattaccare. Da 0-3 a 7-3, la seconda manche è veramente da incubo per Elisa Di Francisca.

Negli ultimi tre minuti del torneo di fioretto femminile di Rio 2016, a partire per prima è ancora la Deriglazova, ma il suo bersaglio non valido rende nulla anche la luce verde che si accende per Elisa Di Francisca. Continua ad attaccare la russa, ma alla prima incertezza si infila all'interno l'azzurra, accorciando quindi sul -3. Ancora all'attacco Elisa, che di pura personalità spinge Deriglazova a fine pedana e sfrutta due finte per trovare altrettante stoccate esterne: 7-6 a 1:45 dal termine. Suona l'allarme in casa Russia, Deriglazova non ci sta e riprende la tattica offensiva adottata per tutto il match: piedi rapidi, polso preciso e due stoccate a segno per ristabilire le distanze.
La russa si chiude indietro provando a proteggere il margine, ma dopo una lunga fase interlocutoria cade nella trappola di Elisa, sfortunata col bersaglio non valido della sua risposta. Al secondo tentativo, invece, è Inna Deriglazova ad avere la meglio per rapidità e scelta di tempo: il contrattacco va a segno per il 10-6. Di puro orgoglio si butta avanti Di Francisca, trovando il corpo avversario sulla partenza, ma subendo poi due stoccate in controtempo che sembrano condannare definitivamente le speranze di medaglia d'oro. Nonostante il 12-7 però l'azzurra non si arrende e spinge l'avversaria quasi fuori dalla pedana a suon di finte, trovando il ferro due volte per altrettante stoccate vincenti. A venti secondi dalla fine il punteggio recita -3. Ancora luce verde, stavolta da sola, per Elisa Di Francisca che pizzica Deriglazova sul primo passo e si conquista il decimo punto a 0:14 dalla fine di questo thriller. Altro attacco col coltello fra i denti che spinge l'avversaria con un piede fuori dalla pedana e, dopo un bersaglio non valido, permette ad Elisa di trovare la stoccata del -1 ad appena 2.58 dalla fine. Il miracolo è ad un passo, ma sull'affondo finale si infrangono le speranze azzurre: Inna Deriglazova si abbassa, si protegge bene e riesce a tenere spente tutte le luci fino allo scadere della sirena.
Commovente lo sforzo finale di Elisa Di Francisca per conquistare il secondo oro olimpico consecutivo nonostante il -4 con cui è arrivata alla terza manche, ma alla fine la campionessa è la russa Inna Deriglazova. La nostra connazionale porta a casa un comunque meritatissimo argento, su cui però si allunga l'ombra di una seconda manche non all'altezza che avrebbe potuto dare una gioia ben diversa alla nativa di Jesi.