"È successo di tutto in questi quattro anni. Ho fatto tanta fatica con le regole nuove, infatti questa è la prima medaglia che conquisto, quindi non era aspettata. Sono contentissimo, è la prima medaglia assoluta di una carabina azzurra. È un progetto nato dal nulla nel 2012, nel 2013 abbiamo fatto il prototipo e oggi abbiamo vinto l'Olimpiade. Ho vissuto questa esperienza dall'inizio e devo tutto a coloro che me l'hanno permesso e che mi hanno fatto vivere questo percorso nel modo migliore".  

E' un fiume in piena Niccolo Campriani, che al termine della gara in cui si è laureato nuovo campione Olimpico ha sfogato ai microfoni di Rai Sport tutta la sua rabbia per le tante avversità incontrate, mista ovviamente a soddisfazione e gioia. Le emozioni di una sfida vissuta sul filo del rasoio, che lo ha visto in difficoltà nelle prime battute prima della rimonta e dell'affermazione.

Questo il racconto delle battute finali: "Recuperare lo svantaggio? La tecnica salta in quelle situazioni, un attimo prima sei nel dieci poi dopo nel sei. È questione di reggere con la testa, di timing e di combattere le paure. Quando ho visto di essere nei tre, c'è stato uno scarico di adrenalina che mi ha fatto impazzire. Quando c'è stato lo spareggio ho sfogato anche un po' di frustrazione, e una soddisfazione incredibile. Sono davvero contento e felice di me stesso".

Ed infine, la dedica di Campriani: "Devo tanto a Petra (Zublasing, la fidanzata n.d.r.), non sarei qui senza lei che mi ha sorretto nei momenti difficili, dove non condividevo più la stessa passione per questo sport. Nei momenti difficili ti aggrappi ai motivi per i quali valesse la pena stringere i denti. Vorrei dire grazie a questo sport che mi ha permesso di stare molto di più insieme a mio padre, vorrei ringraziare la mia famiglia e coloro che mi sono stati vicini in questi anni".