Il gruppo C del torneo olimpico di calcio maschile di Rio 2016 si prepara ad un'ultima giornata infuocata, con il Messico che mette la testa avanti, ma dietro è gran bagarre, soprattutto dopo il pirotecnico 3-3 che è maturato nella stupenda partita tra la Germania e la Corea del sud. 90 minuti di fuoco a ritmi altissimi, con continui capovolgimenti di fronte dettati soprattutto dallo straordinario atletismo dei coreani.

Proprio gli asiatici sono i primi a rendersi più pericolosi, sfruttando le transizioni positive e la velocità dei propri avanti. Il primo preallarme per i teutonici suona dopo pochi minuti, quando Hwang sorprende la difesa ma dal limite calcia troppo debolmente per impensierire Horn. Il gol, sempre del numero 11, arriva invece al 25' su azione da calcio d'angolo: la palla vaga e termina sull'out di destra dove il coreano, defilatissimo, calcia in porta indovinando il tunnel e trovando lo spazio per incocciare il palo e terminare nel sacco. Solo 8 minuti dopo arriva però un meritato pareggio, dopo un'avvisaglia lanciata da Selke con un tiro da fuori è Gnabry a pescare l'angolino con uno splendido destro a giro che lascia immobile il portiere.

Klostermann potrebbe ribaltare immediatamente la situazione con un sinistro da ottima posizione che trova solo l'esterno della rete, così l'attesa si prolunga, complice una doppia parata di soli riflessi dell'ottimo portiere coreano Kim. Nulla può però al 55', su una splendida iniziativa di Meyer che pesca Selke, il cui tocco sotto si infila in porta e vale il vantaggio. La Corea riporta palla a centrocampo, torna a giocare e trova il nuovo pareggio-lampo: è la stella della squadra Son a sorprendere la difesa di Hrubesch con un'azione personale culminata nel gol, con annesso tunnel ad Horn.

Nella fase centrale della ripresa la partita vive una fase più di stallo, complice anche la fatica delle squadre, ma nel finale è di nuovo agonismo sfrenato: all'86' il neo-entrato Suk azzecca il tap-in che vale il vantaggio, ma nel primo dei tre minuti di recupero sciupa un clamoroso contropiede per chiudere definitivamente i conti. Una pessima idea, perchè all'ultimo respiro ancora Gnabry capitalizza una punizione dal limite con una fortunosa deviazione della barriera. Termina 3-3, tra mille emozioni e qualche rimpianto asiatico di troppo.