Prima giornata di batterie nell’Olympic Aquatics Stadium di Rio de Janeiro per il nuoto a Cinque Cerchi.

“Al posto.. VIA”. E prima giornata che si chiude tra grandi speranze e cocenti delusioni per i colori azzurri. Spazio alle dolenti note. Malissimo Luca Marin e Federico Turrini nei 400 misti, rispettivamente 16° e 20° nelle batterie e fuori dalla finale. Sorprende in negativo soprattutto il tempo nuotato da Turrini, oltre un secondo di ritardo rispetto al compagno di squadra e nettamente al di sotto di quanto fatto vedere in acqua in questi ultimi mesi. Distantissimo da quel 4’11’’95 fatto segnare nei campionati italiani che sarebbe valso la finale, visto il tempo dell’ultimo qualificato, Juan Lluis pons Ramon (4’13’’55). Il 4’18″39 della mattina la dice lunga sulla portata della controprestazione dell’azzurro. Riscontro, dicevamo, quello del toscano anche più alto di quello di un Luca Marin in acqua senza troppe pretese e che chiude con 4’17’’88. La finale prevista per le 03.00 ora italiana trova in vetta l’americano Chase Kalisz (4’08″12) a precedere il duo giapponese Daiya Seto (4’08″47)/Kosuke Hagino (4’10″00) lanciati per il podio finale. 

Risulta ancora più indigesto quanto nuotato da Ilaria Bianchi. L’azzurra, con un tempo per lei inspiegabile (58″48), nei 100 farfalla, ottiene solo il 21esimo crono delle eliminatorie, non riuscendo ad entrare nemmeno in semifinale. Miglior prestazione in batteria della “solita” Sarah Sjoestroem in 56″26 a precedere Dana Vollmer (56″56) e la giovanissima Penny Oleksiak (56″73).

In tanta delusione, tocca a Gabriele Detti, dunque, risollevare il morale dei colori azzurri illuminando l’Acquatic Stadium di speranza. 3’43″95 il tempo nuotato nelle batterie dei 400 stile libero a conferma della maturità e dell’alto livello raggiunto dal toscano negli ultimi tre anni, in un contesto che alza l’asticella del rendimento e in cui nessuno può permettersi passi falsi. Finale raggiunta dunque con il terzo crono delle eliminatorie alle spalle di Conor Dwyer (3’43″42), sorpendente, e Mack Horton (3’43″84). Alle 03.24 italiane, il primo azzurro del nuoto a contendersi una medaglia, difficile, in una finale molto equilibrata con il campione olimpico in carica Sun Yang sornione in una batteria micidiale, nuotata in pieno controllo. Qualificati anche Connor Jaeger, James Guy, David McKeon e Jordan Pothain, mentre è fuori dalla top 8 il coreano Park Tae-Hwan, campione olimpico di Pechino 2008, rientrato dopo la squalifica per doping.

Nei 400 misti donne dominati, come da pronostico, da Katinka Hosszu (4’28″58 nuovo record europeo per lei e per tre quarti di gara sotto al record del mondo di 3 secondi) altri risultati da dimenticare per l’Italia con  Luisa Trombetti (4’45″52 ventiseiesima) e Sara Franceschi (4’48″48 trentesima) giovanissime e alla prima partecipazione. 

Il vero protagonista della mattinata brasiliana è però il devastante Adam Peaty che, nei 100 rana, in 57″55 apre letteralmente le acque facendo segnare il nuovo record del mondo sulla distanza nelle batterie. Tempo che potrebbe essere ulteriormente limato e che alimenta l’attesa per una finale incredibile. Discreta la prova di Andrea Toniato in 1’00″45 che comunque non gli consente l’ingresso in semifinale. 

In chiusura di giornata però arriva il gran crono della staffetta 4×100 stile libero donne che, in 3’35″90, sigla il nuovo record italiano accedendo in finale col quarto tempo utile. Ottimo il 53’’17 lanciato di Federica Pellegrini che rimonta ancora sulla Heemskerk e tocca davanti nella prima delle due batterie. Ottime anche le frazioni delle altre azzurre: Erika Ferraioli (54’’91), Silvia di Pietro (53’’96), Aglaia Pezzato (53’’86). Miglior crono, come da pronostico, per l’Australia delle sorelle Campbell con 3’32’’39, nuovo record olimpico.

Appuntamento dunque alle 03.00 ora italiana per le prime finali del nuoto olimpico.