Al termine di un lungo tira e molla con i vari organi sportivi internazionali, la nuotatrice russa Yulia Efimova ha vinto la sua personale battaglia per la partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. La ranista, iridata di Kazan 2015, è stata infatti riammessa ai Giochi a cinque cerchi dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, dopo essere stata esclusa dalla FINA per vicende di doping per essere stata trovata positiva in passato per ben due volte (uso di anabolizzanti e caso Meldonium).
Il nome della Efimova non compariva però nel cosiddetto rapporto McClaren, dal nome dell'investigatore della WADA che aveva scoperto il sistema di doping di Stato della Russia. Ecco perchè la nuotatrice ha potuto fare appello al TAS di Losanna basando la propria difesa sul principio giuridico in base al quale nessuno può essere giudicato colpevole due volte per lo steso fatto. Ricorso accolto dunque, a cui si è subito allineato anche il CIO (Comitato Olimpico Internazionale), che ha comunicato al capodelegazione russo Igor Kasikov il parere positivo circa la partecipazione ai Giochi della stessa Efimova. "Abbiamo ricevuto oggi (ieri, ndr) una lettera da parte del CIO che ci avvisa che Yulia potrà partecipare alle Olimpiadi - le parole di Kasikov - e adesso anche la Federazione internazionale ci ha dato il suo via libera". Sembrerebbe chiudersi dunque così una vicenda estenuante, che ha avuto ad oggetto casi di doping certificati ma con sanzioni già scontate.
Poco dopo la decisione del TAS la Efimova ha immediatamente pubblicato sul proprio profilo Facebook una foto che la ritrae in lacrime per la gioia, dicendosi orgogliosa di se stessa. Soddisfatto anche Vitaly Mutko, ministro dello sport russo, che ha affermato che la decisione del TAS è stata finalmente "corretta, ragionevole e rispettosa dei diritti degli atleti". Ora la Efimova potrà gareggiare nei 100 (distanza sulla quale è campionessa mondiale in carica, oro a Kazan 2015) e 200 rana (dove difende il bronzo di Londra 2012). Sua principale avversaria la lituana Ruta Meilutyte, che già in passato si era espressa con parole durissime nei confronti della nuotatrice russa trovata positiva ai controlli antidoping.