In archivio la tre giorni sui Pirenei, il Tour riparte - dopo il giorno di riposo - da Escaldes-Engordany, 197 i chilometri da percorrere. Il disegno odierno apre a più soluzioni. Il gruppo deve affrontare - in avvio di corsa - la lunga ascesa verso Port d'Envalira. Si arriva ai 2400 metri, la salita misura oltre 22 km. Pendenza non proibitiva, ma l'immediato attacco può creare diversi problemi, specie dopo la sosta. 

Una lunga picchiata conduce poi alla seconda fase di corsa. Per oltre 120 km la strada non presenta difficoltà, il plotone può quindi controllare l'eventuale azione di giornata e le ruote veloci possono assorbire, senza difficoltà, la precedente fatica. 

Snodo cruciale a una decina di chilometri dal traguardo. Côte de Saint Ferréol, terza categoria, 1.8 km, 6.6% di pendenza media. L'ordine naturale può subire una scossa qui, perché chi ha gamba può anticipare la volata. In vetta, mancano 7 km al termine, la prima parte in discesa. 

Il terreno è perfetto per finisseurs come Gallopin, Van Avermaet, senza dimenticare campioni completi come Sagan o Matthews. La Côte può invece complicare la vita a velocisti puri come Cavendish, Kittel o Greipel. Fondamentale, in questo senso, il lavoro delle squadre. 

Il finale:

Il percorso: