La tre giorni d'alta montagna si chiude con la Vielha Val d'Aran - Andorra Arcalis. 184.5 km, 5 Gpm. Rispetto alle due precedenti uscite, la frazione odierna termina con un arrivo in quota, 10 km, poco più, di salita regolare per raggiungere il traguardo di tappa.
La strada sale fin dalle prime battute. Qualche colpo di pedale e inizia Port de la Bonaigua. Prima categoria, 13.7 km al 6.1% di pendenza media. Si scollina oltre i 2000 metri, può prendere corpo lungo questi tornanti la prima azione di giornata. La successiva discesa - a cui fa seguito un tratto non particolarmente impegnativo - consente di ricaricare le batterie in vista della seconda fase di corsa.
La seconda difficoltà altimetrica è il Port del Canto. Prima categoria, non per le pendenze proibitive, ma per l'estrema lunghezza. 19 km, con il naso all'insù e le gambe che si fanno pesanti.
Dopo il km 115, inizia la fase cruciale. Tre salite, in rapida successione, per determinare il vincitore di tappa e forse riscrivere la classifica generale. Dopo le scaramucce di ieri, con i migliori vicini sul Peyresourde, prima dell'attacco di Chris Froome in picchiata, oggi si attende la fiammata di Nairo Quintana.
Il traguardo volante di Andorre-La Vieille introduce nell'inferno conclusivo. Côte de la Comella, 4.2 km, 8.2% di pendenza media, all'inizio e alla fine momenti in cui l'asfalto diventa rovente, in cui si tocca quasi il 10%. Non c'è fase di stacco, perché, dopo una breve discesa, ecco il Col de Beixalis, 6.4 km, 8.5% di pendenza, tra il 3° e il 4° km si sfonda l'11%.
Come detto, l'ultima fatica è quella che conduce sullo striscione finale. Verso Andorra Arcalis, 10.1 km, 7.2% di pendenza media. L'ascesa non offre scosse particolari, sale con disegno regolare. Mancano picchi improvvisi, ma anche momenti di relativo riposo, qui può definitivamente saltare il banco.
Il percorso completo