Il Tour de France 2016 inizia all'insegna di Mark Cavendish. Il velocista tascabile torna a fare la voce grossa nelle grandi corse a tappe, e con un'azione praticamente perfetta vince la volata nella tappa inaugurale della Grande Boucle, quella che va da Mont Saint Michel a Utah Beach. Alle sue spalle Marcel Kittel e il solito grande piazzato Peter Sagan, beffato da una partenza troppo anticipata nello sprint finale.
Si comincia con una caduta per Diego Rosa e con la prima fuga di questa Grande Boucle 2016, che vede come protagonisti l'accoppiata del team Bora Barta-Voss oltre ad Howard della Iam Cycling, ai quali si aggiungeranno poco dopo Delaplace e Howes. Il primo gran premio della montagna, situato sulla Cote d'Avarnches, viene portato a casa da Voss, con il vantaggio dei fuggitivi che sale non oltre i quattro minuti e mezzo, anche perchè da dietro spuntano le prime trenate, sostenute ma non troppo, da parte di alcune squadre, su tutte le Lotto Soudal. Ma a 79 chilometri dall'arrivo si materializza anche il primo colpo di scena, che potrebbe già cambiare le carte in tavola quando siamo appena a metà della frazione inaugurale. Ad una rotonda cade Alberto Contador, il quale picchia sulla spalla destra in un contatto che ha visto come protagonisti anche un uomo della Bmc e uno del Team Sky. Lo spagnolo rientra in gruppo nel giro di un paio di chilometri, ma saranno da valutare le condizioni del Pistolero al termine della tappa.
Intanto si riduce pian piano il gruppetto dei fuggitivi, con Voss che perde terreno dopo essersi messo sulle spalle la maglia a pois almeno per la prossima giornata. Ma ben presto in attacco resteranno in due, visto che anche Barta e Howard si faranno staccare dall'accoppiata composta da Delaplace e Howes, i quali erano stati anche gli ultimi a congiungersi in testa alla corsa. Il gruppo inizia a spingere quando passa sotto il cartello degli ultimi 60 chilometri della corsa, il vantaggio del tandem di testa scende sotto il minuto e per qualche chilometro resta intorno ai 40 secondi, con il plotone che mantiene a "bagnomaria" i due. Intanto Contador si fa curare dalla macchina medica del Tour e si fa fasciare la spalla destra, mentre emerge anche una piccola escoriazione all'altezza dell'anca. Nel frattempo, Delaplace e Howes vengono lasciati a navigare con mezzo minuto di vantaggio, anche perchè il gruppo forza fino a un certo punto per via delle diverse cadute, tipiche delle prime pedalate della Grande Boucle.
Intorno ai dieci chilometri dall'arrivo iniziano le schermaglie tra i due fuggitivi, finchè non arriva il ricongiungimento con il plotone a cinquemila metri dal traguardo. E allora parte la guerra tra i treni, con Katusha e Lotto Soudal sempre in testa per portare i propri velocisti più vicini alla testa del gruppo. Si trena fino ai 70 km/h, il plotone si riduce a qualche decina di unità per via delle folli velocità causate anche dal forte vento trasversale. Si cade nel cuore del gruppo dopo il superamento dell'ultimo chilometro, Peter Sagan parte lungo e ne subisce le conseguenze, per poi subire il sorpasso di Cavendish e Kittel: il testa a testa favorisce l'uomo dell'isola di Man, che si gode finalmente la sua prima maglia gialla in carriera.