Il Giro del Delfinato - edizione 2016 - prende il via con un cronoprologo in salita, utile a definire le coordinate di corsa. A Les Gets, si assegna la prima maglia di leader, ma soprattutto si può valutare la condizione delle forze in campo. La corsa raccoglie, come di consueto, le principali "ruote" del circuito, è tappa cruciale di avvicinamento al Tour.
Il Delfinato segna il rientro di Froome - fin qui al coperto nel 2016 - e Contador, come sempre pronto a regalare spettacolo in ogni apparizione. Tra i giganti del ciclismo moderno, Fabio Aru, per la prima volta atteso sulle strade di Francia a un ruolo di primo piano. Dopo il successo alla Vuelta, l'assalto a Parigi per consacrarsi nell'elite mondiale.
L'approccio non è semplice. La prima uscita presenta un cronoprologo in salita. Il chilometraggio è ridotto, ma la difficoltà è massima. I primi 500 metri sono in leggera ascesa, ma si entra ben presto nel vivo della prova. La strada sfiora il 15% di pendenza già nel primo chilometro e, eccezion fatta per un breve tratto al 7%, mantiene costante pendenza sopra il 10 fino agli ultimi metri. Prima del traguardo, un chilometro al 15%, fondamentale per creare selezione e disavanzo tra i vari atleti.
Occorre interpretare con attenzione lo sforzo, perché, a dispetto della lunghezza, il rischio è di lasciare sull'asfalto parecchi secondi. Uno specialista come Froome - abituato all'esercizio della crono - può usufruire del format per staccare gli altri scalatori. Contador ha buone carte per limitare il passivo, più difficile il compito di Aru, Pinot, Bardet, Rodriguez.
Attenzione a Richie Porte, se in forma può giocare un ruolo importante.
Previsioni non incoraggianti, la pioggia può alterare gli equilibri.
Il percorso: