Si parte, quest'oggi, da Pinerolo. Il gruppo deve percorrere 162 km per raggiungere Risoul, nel mezzo l'interminabile Colle dell'Agnello. Tappone d'alta montagna, una fermata caratteristica al tramonto della corsa in rosa. Kruijswijk veste i galloni del leader, all'apparenza non ha punti deboli. Il vantaggio, in graduatoria, è consistente, mentre dietro si mulinano le gambe per acciuffare il podio, con Nibali - ieri in ripresa - pronto a sferrare l'attacco a Chaves e Valverde. 

Il rischio, in tappe con questo disegno, è di saltare, perché una giornata "no" può di fatto cancellare il buon lavoro di oltre due settimane. Serve coraggio, per mettere in scacco i rivali, il terreno non manca. La strada si fa impervia fin dalle prime battute, chilometri interminabili in falsopiano, in cui l'acido lattico comincia a rendere l'azione meno fluida. 

A Casteldelfino, lo scenario muta in modo repentino. Inizia il Colle dell'Agnello. Si approda, con questa ascesa, ai 2744 metri. Cima Coppi del Giro 2016. La scalata si può dividere in due tronconi. Nella parte iniziale, la pendenza è accomodante, in alcuni punti addirittura al 3%. Dopo il decimo chilometro, la strada si inerpica, l'asfalto si fa rovente. Sempre sopra il 9%, in due frangenti si raggiunge il 15%. 

Allo scollinamento mancano ancora 60 km, 40 sono però di discesa. Possibile quindi piazzare la stoccata qui per guadagnare in modo importante. 

L'ultima fatica, verso Risoul, è di entità minore. Il peso del Colle dell'Agnello può però giocare un ruolo chiave. Gpm di prima categoria, 13 km da affrontare. Si sale con pendenza regolare, solo nell'ultima parte la salita presenta momenti di reale difficoltà. Nei 3 km che conducono all'arrivo, si resta, in media, sopra l'8%, con punte del 10. 

Salta il banco?

Il percorso