Al termine della tappa più lunga di questa edizione 2016 del Giro d'Italia, è Matteo Trentin ad alzare le braccia al cielo sul traguardo di Pinerolo, rimontando nell'ultimo chilometro i compagni di fuga Moreno Moser (e di squadra) Gianluca Brambilla. Dopo essersi staccato sulle rampe del gran premio della montagna di Pramartino, il corridore della Etixx-Quickstep rientra sui due battistrada proprio quando sta per partire lo sprint per la vittoria, li brucia con l'aiuto di Brambilla e si porta a casa la diciottesima frazione della corsa rosa. Non cambia niente invece in classifica generale, con i big che si guardano sull'unica vera salita di giornata, prima di segnalarsi per qualche lieve puntura di spillo sullo strappo finale di San Maurizio, con Valverde che tenta un'accelerazione non troppo convinta e la maglia rosa Kruijswijk a replicargli con appartente disinvoltura. Domani tappone alpino con arrivo in quota a Risoul dopo l'ascesa verso la cima Coppi (e lo sconfinamento in Francia), quest'anno rappresentata dal terribile Colle dell'Agnello.
La diciottesima tappa della novantanovesima edizione del Giro d'Italia misura ben 244 chilometri e conduce il gruppo da Muggiò, in Lombardia, a Pinerolo, in Piemonte. Il percorso, piatto per oltre duecento chilometri, diventa impegnativo solo nel finale, dove ci sono da scalare per ben due volte lo strappo in pavè di Via Principia d'Acaja (nella città sede d'arrivo) e il gran premio della montagna di Pramartino, un seconda categoria di 4.6 km con una pendenza media che sfiora il 9%. Si forma ben presto la consueta fuga di giornata, stavolta composta da ben ventiquattro uomini, tra i quali Brambilla, Moser, Modolo, Navardauskas, Mohoric, Timmers, Trentin, Oss, Knees, Malacarne, Dopont, Kung, Rovny e Arndt. Da dietro il plotone lascia spazio agli attaccanti, concedendogli un vantaggio che supera presto i dieci minuti e arriva a sfiorare il quarto d'ora. La squadra della maglia rosa Steven Kruijswijk si incarica di fare un'andatura regolare, senza forzare alcunchè in vista delle fatiche dei prossimi due giorni. Davanti è lo sloveno Mohoric ad accendere le ostilità quando mancano oltre trenta chilometri alla conclusione, ma il suo tentativo viene immediatamente stoppato dal resto dei fuggitivi, che giunge così compatto alla prima ascesa del muro in pavè di Via Principia d'Acaia: qui è Moreno Moser della Cannondale a testare la condizione dei suoi compagni d'avventura, senza riuscire però a fare ingenti danni su pendenze in doppia cifra.
Poco male, perchè sul gpm di Pramartino il nipote del celebre Francesco riesce invece a fare la differenza, portandosi dietro un agile e scattante Gianluca Brambilla, intenzionato a ripetere l'exploit della tappa di Arezzo. I due fanno il vuoto su una salita particolarmente pendente, e il solo Nikias Arndt, velocista del Team Giant-Alpecin rimane a tiro, scollinando con ventotto secondi di ritardo. In una discesa molto tecnica Moser e Brambilla danno un saggio delle loro doti in picchiata, tenendo lontani gli inseguitori, con Rovny, Modolo e Trentin a raggiungere Arndt. Il vantaggio dei due italiani si riduce fino a quindici secondi al secondo passaggio sul tratto in pavè, dove prima Moser, poi il rivale Brambilla provano a staccarsi a vicenda. Ma nessuno della coppia al comando riesce a fare la differenza e, quando tutto sembra pronto per una volata a due, ecco sbucare da dietro Matteo Trentin, compagno di Brambilla (che nell'ultimi chilometro non tira più) lanciato a doppia velocità. Moser si fa sorprendere prima facendo rientrare il terzo azzurro, poi non avendo le gambe per contrastarlo allo sprint. Vince dunque per la prima volta in carriera al Giro Trentin, mentre Brambilla si piazza terzo. Arrivano poi alla spicciolata tutti gli altri reduci della fuga, anche perchè il gruppo dei migliori è staccato di oltre dodici minuti. Sulla salita di Pramartino è Enrico Battaglin a fare il ritmo per la maglia rosa Steven Kruijswijk, andatura che evidentemente sta bene anche ai vari Valverde, Chaves, Nibali e compagnia, che salgono di conserva prima di testarsi senza troppa convinzione sull'ultimo muro. E' infine il murciano a vincere la volata del gruppetto dei migliori, in attesa delle salite dei prossimi due giorni.
Ordine d'arrivo. 1. Trentin in 5h 25' 34". 2. Moser s.t. 3. Brambilla s.t. 4. Modolo a 20". 5. Arndt a 30". 6. Rovny s.t. 7. Busato a 1'10". 8. Knees a 1'16". 9. Domont a 1'20". 10. Malacarne a 4'48". 24. Valverde a 13'24".
Classifica generale. 1. Kruijswijk in 73h 50' 37". 2. Chaves a 3'00". 3. Valverde a 3'23". 4. Nibali a 4'43". 5. Zakarin a 4'50". 6. Majka a 5'34". 7. Jungels a 7'57". 8. Amador a 8'53". 9. Pozzovivo a 10'05". 10. Siutsou a 11'15".