La diciottesima tappa conduce il gruppo da Muggiò a Pinerolo. I chilometri da percorrere sono 244. Per 170 km il percorso non presenta asperità, si può quindi procedere senza particolare preoccupazione. Il finale, però, riserva fuochi d'artificio in grado di scalfire anche le certezze degli uomini di classifica. Il disegno irregolare tende la mano a chi insegue, disperatamente, la maglia rosa. Kruijswijk non ha, all'apparenza, punti deboli, occorre quindi attaccarlo su un terreno diverso. 

Un primo passaggio sul traguardo, a 30 km dal termine, accende la corsa, perché il gruppo deve superare due volte il Muro di via dei Principi d'Acaja. Strappo secco, 450 metri, con il pavé a imbrigliare l'azione dei protagonisti. Nel mezzo, una discesa tecnica, da interpretare con attenzione. Chi ha gamba, può affondare sul primo passaggio per poi coltivare sogni di successo in picchiata. 

Il finale da classica chiama alla ribalta Valverde, ma anche Nibali sa condurre su tratti di questa pasta la bicicletta. In seconda fila Ulissi - già due vittorie in questa edizione - e Colbrelli, senza dimenticare Modolo, ieri beffato e oggi in cerca di riscatto. Il velocista della Lampre ha forza per tenere su ascese di lieve entità, può quindi reggere il forcing dei migliori. 

Non si può ribaltare una classifica definita, oggi, ma si può dare un senso a un giro che offre, nelle prossime giornate, ulteriori emozioni. 

Il percorso

 

Il finale