Steven Kruijswijk è arrivato a indossare la maglia rosa dopo due settimane di Giro d'Italia corse perfettamente, a fari spenti ma con la concentrazione giusta e una condizione invidiabile. Ora il corridore olandese della Lotto-Jumbo dovrà difendere il simbolo del primato dalla prevedibile reazione di Vincenzo Nibali e dagli attacchi del colombiano Esteban Chaves, forse il miglior scalatore puro di questa edizione del Giro. Dopo il tappone dolomitico di ieri, il programma della corsa rosa propone oggi un'interessante quanto fondamentale cronoscalata verso l'Alpe di Siusi, poco meno di undici chilometri per la quindicesima tappa di questa lunga cavalcata verso Torino, e prima del terzo giorno di riposo che verrà rispettato domani.
Dopo i primi tre chilometri con pendenze relativamente agevoli (dal 3 al 7%), l'ascesa si fa durissima, con rampe sempre intorno all'8-9% fino al traguardo, posto a 1.800 metri di altezza. Da verificare le condizioni dei big della generale, in particolar modo in una giornata che segue un tappone dolomitico come quello di ieri con arrivo in quota a Corvara. Vincenzo Nibali si è salvato d'orgoglio dopo aver commesso un altro errore strategico di questo suo Giro d'Italia: lo Squalo dello Stretto ha fatto infatti la corsa su Alejandro Valverde, scattando sulle prime rampe del Passo Valparola, ma finendo poi fuori giri di fronte a Esteban Chaves e a Steven Kruijswijk, più brillanti ma soprattutto più lucidi rispetto al messinese. Nibali voleva testare Valverde, suo grande rivale con cui non c'è mai stato feeling, ma ha scoperto che le insidie verso Torino non parlano solo spagnolo: ritiratosi Landa, a picco il murciano, ecco spuntare un roccioso olandese e un altro corridore di lingua latina, il sorprendente colombiano Esteban Chaves, già protagonista alla scorsa Vuelta a Espana vinta da Fabio Aru. La cronoscalata di oggi sarà un primo banco di prova importante per Kruijswijk, finora inappuntabile nel correre senza pressione addosso e nello sfruttare il lavoro delle squadre avversarie. In una scalata in cui conteranno solo le gambe, e non stategie e gregari al fianco, le gerarchie di questo Giro saranno da stasera meglio delineate, anche per quanto riguarda le posizioni di rincalzo della generale.
Innanzitutto occorrerà verificare se il crollo di Valverde (arrivato ieri al traguardo con l'ex maglia rosa Amador) sia stata solo una defaillance momentanea oppure se trattasi di una spia di difficoltà in salite di un certo spessore. Poi sarà da valutare la resa di Chaves, adesso a un minuto e mezzo da Kruijswijk, e candidato fortissimo a un posto sul podio di Torino. Da dietro sgomitano per un posto al sole i vari Zakarin, Siutsou, Uran e Pozzovivo, nessuno finora realmente convincente. Anche il polacco Rafal Majka è chimato a dare segni di sè, in un Giro per lui ancora tristemente anonimo nella sua mediocrità. Ma il corridore più atteso resta Nibali, che continua a ripetere di sentirsi meglio ogni giorno che passa, ma che sta buttando all'aria occasioni su occasioni con azioni scriteriate. Chissà che ora che Valverde si è distanziato in classifica generale, lo Squalo dello Stretto non riesca a ritrovare la lucidità necessaria per tornare in rosa e vincere un Giro che ormai lo vede come unico dei favoriti della vigilia ancora in corsa per la vittoria finale. Ecco perchè quella di oggi sarà una cronoscalata importante, in cui guadagnare secondi preziosi su tutti i rivali, a cominciare da quel Kruijswijk che da ieri sera si gode il simbolo del primato.