Il giro d'Italia parla spagnolo al termine della tappa regina di questa novantanovesima edizione. Al concludersi di 210km durissimi, corredati da sei g.p.m dolomitici, il colombiano Esteban Chaves si è imposto sul traguardo di Corvara davanti a Kruijswijk, Priedler e Atapuma. La tappa è stata caratterizzata da una fuga formata da 37 uomini che però, alla fine non è riuscita ad andare in porto ne con Atapuma, ne con l'austriaco della Alpecin. Sul traguardo di Corvara, Vincenzo Nibali ha pagato 36'' ai primi, mentre Alejandro Valverde, grande sconfitto di giornata, quasi 3'00''. Cambia il simbolo del leader con la maglia rosa che finisce sulle spalle di uno splendido Kruijswijk ora in testa con 41'' su Nibali.
Dopo la movimentata tappa di Cividale del Friuli vinta da uno splendido Mikel Nieve, la carovana rosa guidata da Andrey Amador, nuovo leader della corsa, giunge al ritrovo di partenza di Alpago per quella che, planimetria alla mano, è una delle tappe regine del Giro d'Italia numero 99.
Partiti in mattinata sotto il sole della cittadina veneta, i corridori non hanno nessun timore nell'attaccare la strada sin dai primi chilometri. Dopo alcuni tentativi, la fuga decisiva si concretizza, ma nonostante le salite in divenire, il gruppo non si risparmia e nella prima ora di corsa produce una media di 48,500 Km/h.
Sul primo dei sei passi dolomitici da scalare, il mitico Pordoi, la fuga nutrita da ben 37 uomini, si sfalda solo nei chilometri finali con gli scatti di Cunego, Denifl e Lopez che dopo esser passati sul g.p.m. di prima categoria formano il terzetto al comando. Nella brevissima discesa che porta alla bocca del Passo Sella (Montagna Pantani in ricordo dell'impresa del Pirata del 3 giugno 1998 quando conquistò la maglia rosa a Selva di Val Gardena), lo spagnolo prende vantaggio, risuscendo a passare in solitario sul secondo g.p.m. Dietro di lui, prima si forma una coppia con Roche e Atapuma; poi un vero e proprio drappello che nel giro di pochi chilometri recupera il tempo perduto. I 13 al comando però, restano insieme per poche centinaia di metri: Ruben Plaza Molina lascia i compagni di fuga scattando sul Gardena e aumentando il proprio margine sulla successiva discesa e sul Passo Campolongo.
Ai -52km dal traguardo, appena prima di imboccare il Giau, Plaza resiste al comando, mentre alle sue spalle, il gruppetto degli inseguitori recupera fino ad arrivare al minuto di ritardo. Nel frattempo, il gruppo maglia rosa inizia ad aumentare i ritmi grazie al forcing della Astana che mette in fila il gruppo, costringendo molti gregari di Valverde e Amador ad alzare bandiera bianca.
Il maestoso Giau però, miete vittime metro dopo metro e a pargarne le conseguenze sono prima Ruben Plaza, assorbito e staccato da Atapuma e Siutsou, poi la maglia rosa Andrey Amador che va in crisi a 2km dalla cima, soprattutto a causa del ritmo infernale imposto da Michele Scarponi. Al passaggio in vetta, i due battistrada tengono duro, conservando ben 4 minuti sul gruppo Valverde/Nibali, mentre la maglia rosa paga già 53'' dal gruppo dei migliori. La discesa del Giau però, mette in risalto le grandi abilità di Amador, splendido nel recupero che lo ripropone nel gruppetto dei migliori.
All'imbocco dell'ultima asperità di giornata, il Passo Valparola, Priedler rientra a sorpesa sui due al comando, mentre dietro l'Astana si prepara per infliggere la stoccata. Detto, fatto, Scarponi parla con il proprio capitano e si sfila. Lo scatto potente di Vincenzo Nibali si fa sentire, ma non mette in difficoltà ne Kruijswijk, ne Esteban Chaves. Chi soffre, è invece Valverde, in crisi così come Amador. Chilometro dopo chilometro si staccano anche Uran, Zakarin e Maijka, mentre Nibali finisce per soffrire gli scatti dell'olandese e del piccolo scalatore colombiano.
Anche davanti un colombiano prova a fare il vuoto: è Darwin Atapuma che grazie ad un paio di scatti si libera della scomoda compagnia di Priedler e Siutsou giungendo solo sull'ultimo g.p.m di giornata.
Il finale lascia tutti con il fiato in gola: Atapuma viene insidiato da Chaves e Kruijswijk, mentre Nibali si getta in discesa per tentare la rimonta sui due avversari. Dietro invece, Valverde naufraga sempre più fino ad accusare oltre 3 minuti di ritardo dalla testa dell corsa. Terminato il tratto in discesa, la situazione sembra cristallizzarsi con i primi tre gruppetti separati ognuno da una trentina di secondi. Ai -5 però, i corridori imboccano il temibilissimo Muro del Gatto che mette alla frusta tutti i primi. 1500 metri durissimi in cui Atapuma non resiste allo strapotere di Kruijswijk e Chaves che tirandosi dietro anche uno stoico Priedler rientrano sul colombiano. L'ultimo chilometro sembra infinito: l'austriaco parte troppo presto, mentre Atapuma non ne ha più. Ai 150 metri scatta Chaves che a sorpresa, sfila via Priedler portandosi dietro anche Kruijswijk. Segno della croce e successo, il primo per il piccolo scalatore colombiano che batte l'olandese, l'austriaco e uno stremato Atapuma, autore di una tappa da applausi.
Dopo 36'' arriva anche Vincenzo Nibali, mentre Majka e Zakarin perdono poco meno di due minuti. 3'00'' esatti per Valverde, il vero sconfitto del giorno. Naufraga ancor di più l'ex maglia rosa Amador che giunge stremato 3'52'' dopo l'arrivo di Chaves.
Il secondo posto, con relativo abbuono di 6 secondi, regala la maglia rosa a Kruijswijk, ora al comando con 41'' su Nibali e 1'32'' su Chaves. Domani, una durissima cronoscalata ci dirà una volta di più chi questo giro non potrà vincerlo.
ARRIVO DELLA 14ESIMA TAPPA
1. Chaves
2. Kruijswijk
3. Preidler
4. Atapuma +6"
5. Nibali +37"
6. Siutsou
7. Zakarin +2'29"
8. Majka
9. Uran +2'50"
10. Pozzovivo +3'00"
GENERALE DOPO LA 14ESIMA TAPPA
1. Kruijswijk
2. Nibali + 41"
3. Chaves + 1'32"