Il toscano del Team Lampre-Merida Diego Ulissi ci prende gusto e si aggiudica anche l'undicesima tappa del Giro d'Italia 2016, con arrivo ad Asolo, dopo aver già alzato le braccia al cielo una settimana fa sul traguardo di Praia a Mara. Per Ulissi si tratta della sesta vittoria in carriera nella corsa rosa, giunta stavolta grazie a un'azione nel finale che gli ha consentito di raggiungere la maglia rosa Bob Jungels e il costaricense Andrey Amador, che avevano attaccato a una decina di chilometri dalla conclusione sfruttando l'ennesimo momento di incertezza dei big. In volata il livornese batte agevolmente i suoi due compagni d'avventura, che però guadagnano terreno sui vari Nibali, Valverde e Kruijswijk, che accusano tredici secondi (senza contare gli abbuoni) di ritardo. Frazione caratterizzata dal ritiro dell'olandese Tom Dumoulin, grande protagonista della prima settimana di questo Giro, costretto ad alzare bandiera bianca dopo i problemi dei giorni scorsi, che lo avevano relegato fuori classifica. Anche una caduta nel finale di tappa, con Pozzovivo, Scarponi, Agnoli e Demare coinvolti. Domani frazione interamente pianeggiante, con arrivo a Bibione.

Da Modena ad Asolo, l'undicesima tappa del Giro 2016 si svolge su un percorso atipico. Sono 227 i km complessivi, ma solo negli ultimi venti sono disseminati un paio di strappi adatti ai colpi di mano. In particolare è il gran premio della montagna della Forcella Moscaccin a costituire l'insidia più grossa per chi spera in un arrivo in volata, prima di una decina di km di salicendi che portano ad Asolo. Prende subito corpo la solita fuga di giornata, stavolta composta da tre uomini, l'italiano Bertazzo del Team Southeast, il danese Laengen dell'IAM Cycling e il russo Vorobyev della Katusha. Il trio al comando raggiunge un vantaggio massimo di undici minuti sul gruppo, che comincia a tirare solo a ottanta chilometri dalla conclusione, con gli uomini della Lampre-Merida tra i più attivi nella caccia ai battistrada. Intanto, al punto di rifornimento presso Piacenza, Tom Dumoulin si ferma ed entra in ammiraglia, salutando così un Giro che aveva dominato nella prima parte e che avrebbe potuto riservargli altre soddisfazioni nel finale. La corsa procede senza scossoni fino all'attacco del gpm di quarta categoria della Forcella Moscaccin, quando una caduta coinvolge buona parte del gruppo, costringendo ad attardarsi corridori come Pozzovivo, Scarponi e Agnoli. Davanti Laengen si sbarazza della compagnia dei suoi compagni di fuga, ma il suo tentativo in solitaria è segnato, perchè da dietro Valerio Conti accelera per il suo capitano Diego Ulissi, riportando sotto tutti i big.

Damiano Cunego si fa vedere in testa poco prima dello scollinamento per racimolare qualche punticino per la sua maglia azzurra di miglior scalatore, ma sparisce in cima alla salita, che presenta pendenze anche intorno al 16%. Laengen viene ripreso dai big, e nella successiva discesa è Vincenzo Nibali a provare l'allungo, con Alejandro Valverde ed Esteban Chaves svelti a rimanergli a ruota. I tre guadagnano solo una decina di secondi sul resto del gruppo, che li raggiunge grazie alla lavoro della maglia rosa Bob Jungels. Al momento del ricongiungimento, Andrey Amador della Movistar, secondo della generale e compagno di Valverde, parte in contropiede: nessuno tra Nibali, Majka e compagnia gli risponde, ed è dunque ancora Jungels a far tutto da solo, riportandosi sul costaricense e inscenando un'azione a due verso Asolo. Steven Kruijswijk non riesce a seguire la maglia rosa, mentre sull'ultimo strappo nel borgo medievale della sede d'arrivo ecco scattare Diego Ulissi, che si libera di Betancur alla sua ruota e raggiunge il tandem al comando. Jungels si incarica di fare l'andatura fino ai 200 metri dal traguardo, guadagnando qualche secondo su un gruppo tirato dalla Bardiani per Colbrelli, ma in volata è proprio Ulissi a imporsi davanti ad Amador e al giovane lussemburghese, che raccoglie comunque diciassette secondi su Nibali e Valverde, regolati allo sprint da Nizzolo, Colbrelli, Trentin, Modolo e Battaglin. Pozzovivo e Brambilla giungono al traguardo con 1'30" di distacco dal vincitore. Domani dodicesima tappa, da Noale a Bibione, 182 km per velocisti. 

Ordine d'arrivo. 1. Ulissi in 4h 56' 32". 2. Amador s.t. 3. Jungels s.t. 4. Nizzolo a 13". 5. Colbrelli s.t. 6. Trentin s.t. 7. Modolo s.t. 8. Battaglin s.t. 9. Wellens s.t. 10. Valverde s.t. 21. Nibali s.t. 31. Brambilla a 1'30". 32. Pozzovivo s.t. 

Classifica generale. 1. Jungels in 45h 16' 20". 2. Amador a 24". 3. Valverde a 1'07". 4. Kruijswijk s.t. 5. Nibali a 1'11". 6. Majka a 2'01". 7. Zakarin a 2'25". 8. Chaves a 2'43". 9. Brambilla a 2'45". 10. Ulissi a 2'47".