Il Giro riparte, "colpito" dall'approdo a Sestola. Non c'è Landa - costretto al ritiro da un virus intestinale - Jungels è la nuova maglia rosa. Dumoulin, lo spauracchio d'avvio, è ora lontanissimo. La corsa sembra affare a due, Nibali e Valverde. Tempo di riflessioni, mentre la carovana si prepara alla prova odierna, da Modena ad Asolo, 227 km.
Per oltre 200 km, il percorso non presenta alcuna asperità. Rifornimento a Piacenza d'Adige, km 95.3, una sorta di trasferimento senza sussulti. La volata, però, non è scontata, perché prima dell'arrivo il gruppo deve varcare l'unico Gpm di giornata. Forcella Mostaccin, ascesa di quarta categoria, 2.9 km. Non deve trarre in inganno la lunghezza della scalata, perchè si tratta di un muro vero e proprio, con pendenza media che sfiora l'8%. Nelll'ultimo tratto, dopo il secondo chilometro quindi, la strada raggiunge il 16%.
Qui si può creare la giusta selezione, in vetta mancano 19 km al traguardo. Il finale non è accomodante, su e giù continuo, gambe martoriate da un disegno nervoso, terreno per attaccanti o finisseurs. I velocisti puri - come Greipel, Kittel invece è già in vacanza - rischiano grosso. Possono provarci sprinter di tenuta come Modolo e Nizzolo o corridori potenti come Trentin.
Per gli uomini di classifica giornata interlocutoria. L'obiettivo è salvare la gamba senza correre rischi.
Attenzione, negli ultimi 5 km, ad alcuni sprazzi di pavé, ulteriore problematica a cui dare giusta risposta.
Il finale:
Il percorso: