La decima tappa, da Campi Bisenzio a Sestola, della edizione numero novantanove del Giro d'Italia, segna la fine delle ambizioni di vittoria finale dello spagnolo Mikel Landa, considerato tra i primi tre favoriti alla vigilia della corsa rosa. Il basco, colpito da una sindrome influenzale, è costretto infatti al ritiro dopo i primi 60 km di giornata, lasciando il Team Sky senza il suo capitano, come accaduto già l'anno scorso con Richie Porte. Ma la frazione odierna emette anche altri verdetti: svela al grande pubblico del ciclismo le doti di Giulio Ciccone, ventunenne corridore abbruzzese della Bardiani, che vince in solitaria dopo una lunga fuga, decreta l'addio ai sogni di gloria di Tom Dumoulin, staccatosi sul gran premio della montagna di Pian del Falco, lancia in maglia rosa il giovane Bob Jungels, che prende così il posto del compagno di squadra Gianluca Brambilla (che tira per il lussemburghese nell'ultima salita verso Sestola) in vetta alla generale. Nel finale Alejandro Valverde si avvantaggia di quattro secondi su Vincenzo Nibali, ancora lontano dalla miglior condizione, mentre il costaricense Amador mantiene la seconda piazza. Domani percorso mosso solo nel finale, con l'arrivo posto ad Asolo.
Il Giro d'Italia riparte dopo il secondo giorno di riposo per la decima tappa, 219 km in mezzo all'Appennino tosco-emiliano, da Campi Bisenzio (nei pressi di Firenze) a Sestola. Quattro i gran premi della montagna di giornata, tre di terza categoria (Collina, Pietracolora e l'ascesa verso Sestola) e uno di prima (Pian del Falco, la cui cima è posta a 16 km dal traguardo. In avvio di frazione Mikel Landa accusa subito delle difficoltà, staccandosi su tratti di salita pedalabili: il basco prova a resistere per le prime due ore, ma poi è costretto al ritiro tra le lacrime. Intanto si forma la fuga di giornata, composta da tredici uomini, tra cui gli italiani Boem, Pirazzi, Ciccone, Cunego e Visconti, il colombiano Atapuma, lo statunitense Brown, l'austriaco Preidler, il francese Bonnafond e il russo Rovny. Evidente il tentativo del team Bardiani di lanciare Stefano Pirazzi nel finale di corsa, mentre da dietro il gruppo rimane a cinque minuti di ritardo. La tappa si accende sul gpm di Pian del Falco, quando è l'austriaco Preidler ad avvantaggiarsi sul resto del battistrada, dopo aver allungato su un precedente traguardo volante. L'Etixx-Quickstep della maglia rosa Brambilla mantiene un ritmo regolare, coadiuvata poi dall'Astana di Vincenzo Nibali. In salita Preidler viene raggiunto e superato da Damiano Cunego, Stefano Pirazzi e Giulio Ciccone, con quest'ultimo a tirare per il suo capitano. Il veronese della Nippo-Vini Fantini si aggiudica la volata per i punti del gran premio della montagna e torna in maglia azzurra, ma sulla discesa di Pian del Falco viene ostacolato da Pirazzi, che poi cadrà in una fase successiva. Ciccone ha così via libera per involarsi verso l'arrivo in quota di Sestola, con il russo Ivan Rovny del Team Tinkoff unico ad inseguirlo.
Nel gruppo dei migliori si stacca invece ben presto l'olandese Tom Dumoulin, che conferma le difficoltà degli ultimi giorni. Gianluca Brambilla resiste fino a un chilometro dallo scollinamento, salvo perdere contatto e poi rientrare in discesa, dove è il costaricense della Movistar Andrey Amador, secondo della generale, ad attaccare. Nessuno si muove tra i big, ed è così la maglia rosa a doversi incaricare dell'inseguimento al compagno di squadra di Valverde. L'azione di Brambilla è però deputata a riportare sotto Bob Jungels, vero uomo di classifica della Etixx-Quickstep, che accenna un'accelerazione solo quando l'italiano si stacca dopo una lunga tirata verso Sestola. La salita finale, un terza categoria pedalabile, consente a Giulio Ciccone di resistere al ritorno di Rovny e degli altri fuggitivi, cogliendo così la prima prestigiosa vittoria da professionista. Dietro di lui si piazzano Rovny, Atapuma, Brown e Cunego, giunti al traguardo alla spicciolata. Amador, trainato nel finale da Visconti, chiude a 2'10" dal vincitore, rimontato però dal gruppo, in cui Valverde, Chaves, e Fuglsang guadagnano quattro secondi sulla nuova maglia rosa Bob Jungels, oltre che su Vincenzo Nibali, Rafal Majka, Steven Kruijswijk, Rigoberto Uran, Ilnur Zakarin e Domenico Pozzovivo. Brambilla accusa invece un ritardo di 3'27" da Ciccone, peggio di lui fa Dumoulin che perde oltre dieci minuti dal gruppo dei migliori.
Ordine d'arrivo. 1. Ciccone in 5h 44' 32". 2. Rovny a 42". 3. Atapuma a 1'20". 4. Brown a 1'53". 5. Cunego a 2'04". 6. Amador a 2'10". 7. Visconti a 2'11". 8. Valverde s.t. 9. Chaves s.t. 10. Fuglsang s.t. 15. Nibali a 2'15". 16. Jungels s.t. 32. Brambilla a 3'27". 70. Dumoulin a 13'.
Classifica generale. 1. Jungels in 40h 19' 52". 2. Amador a 26". 3. Valverde a 50". 4. Kruijswijk s.t. 5. Nibali a 52". 6. Brambilla a 1'11". 7. Majka a 1'44". 8. Fuglsang a 1'46". 9. Zakarin a 2'08". 10. Chaves a 2'26".