Dopo un giorno di riposo, utile a tirare il fiato e a spostare la carovana in suolo italiano, il Giro riparte dalla Calabria, per la prima uscita nel bel paese. Catanzaro è la sede di partenza, 200 i chilometri da percorrere. Il gruppo deve raggiungere Praia a Mare, diverse le difficoltà da superare, tutte concentrate nella seconda parte di corsa.
La strada inizia a salire fin dalle prime battute, uno strappetto accoglie il plotone all'alba di giornata. Terreno per un eventuale affondo dei primi attaccanti, poi chiamati a difendersi per i successivi 70 km, quando il percorso spiana e non offre altri spunti d'interesse. Dopo il rifornimento, a Guardia Piemontese Marina, km 104, si entra nel vivo.
Due Gpm di terza categoria in rapida successione. Bonifati, 6.5 km, con pendenza media del 5,9%. L'ascesa, nei punti di maggior rilievo, raggiunge il 9%. A seguire, San Pietro: 5.3 km, picchi all'11%. In vetta discesa e poi una serie di rimbalzi, l'ultimo terribile. Il muro di Via del Fortino pone i corridori al bivio di tappa, perché poco prima del termine la scalata - lunga 1.8 km - tocca il 18%. Mancano, qui, 8 km al traguardo, chi guadagna una manciata di secondi può quindi provare a conquistare l'intera posta.
Gli ultimi 3 km non riservano ulteriori sussulti. Difficile pensare a un Marcel Kittel nelle prime posizioni. Il velocista della Etixx - padrone dello sprint in Olanda - soffre un disegno ricco di saliscendi. Può essere quindi l'occasione per nuovi profili, abili a gestire salite di breve entità e a sprigionare potenza e forza in volata. Trentin e Démare per fare due nomi.
Il percorso:
Il finale: