A trentacinque anni appena compiuti, Alejandro Valverde Belmonte, uno dei corridori più vincenti della sua generazione, si appresta a correre per la prima volta in carriera il Giro d'Italia, lui che è salito una volta sul podio del Tour de France (l'anno scorso) e sei su quello della Vuelta a Espana (vincendola nel 2009). Programmazioni incentrate sulla Grand Boucle e sulla corsa di casa, oltre a squalifiche per casi di doping, hanno dunque impedito a Valverde per una decina di stagoni di giocarsi le sue chances al Giro, dove si presenta quest'anno tra i favoriti, insieme a Vincenzo Nibali e Mikel Landa. 

Colpito e parzialmente affondato dall'Operaciòn Puerto (i più attenti ricorderanno le sacche del suo sangue trovate nello studio del famigerato dottor Fuentes, sotto lo pseudonimo di Valvpiti), questo corridore murciano, da sempre ottimo scattista e finisseur, più adatto alle corse di un giorno che ai grandi Giri, è riuscito a riciclarsi in una seconda versione di ciclista, cogliendo peraltro grandi risultati. Quattro trionfi alla Freccia Vallone, tre Liegi-Bastogne-Liegi, due secondi posti al Lombardia nel biennio 2013/2014 il suo biglietto da visita nelle classiche monumento. Eppure Valverde ha negli anni accuratamente evitato di mettere piede nel territorio italiano, addirittura saltando l'edizione 2009 del Tour, che prevedeva uno sconfinamento in Piemonte, per sfuggire alla giustizia ordinaria e sportiva. Ora ogni ostacolo relativo al doping è però superato e, dopo aver occupato un po' a sorpresa il terzo gradino del podio di Parigi nella scorsa stagione, il corridore del Team Movistar proverà ad entrare nei primi tre della corsa rosa edizione 2016, anche perchè la sua squadra ha deciso di puntare forte sul colombiano Nairo Quintana per la Grand Boucle. L'annata in corso è stata sinora positiva per Valverde, che si è già aggiudicato due brevi corse a tappe nella natia Spagna (la Ruta del Sol, in Andalusia, e la Vuelta a Castilla y Leòn, con quattro tappe vinte a far da corredo ai successi nella generale). In aprile si è presentato così da favorito alla Freccia Vallone e alla Liegi, aggiudicandosi ancora una volta la prima da padrone sul Mur de Huy, beffato invece alla Doyenne in una giornata caratterizzata da sorprese e maltempo.

Il principale punto di domanda relativo alla partecipazione del murciano a questa edizione del Giro d'Italia riguarda la sua tenuta sulle grandi montagne. Se infatti le prime due settimane potrebbero essere ideali per le caratteristiche di Valverde (arrivi in salita non troppo duri, tappe mosse con traguardi impervi), il gran finale sulle Dolomiti e sulle Alpe Piemontesi potrebbe vederlo in difficoltà contro scalatori puri come Nibali e Landa. La condizione è però delle migliori, affinata in una prima parte di stagione programmata con cura e condita da un buon numero di vittorie, peraltro mai mancate al murciano. Non un fulmine a cronometro, Valverde potrebbe soffrire sia la prova contro il tempo sulle colline del Chianti che la scalata di dieci chilometri all'Alpe di Siusi, nella speranza di non perdere troppo terreno in vista delle ultime tappe. Il suo Giro sembra destinato a chiudersi dunque con un piazzamento, ma se dovesse arrivare a indossare la maglia rosa nella prima settimana, potrebbe dedicarsi a correre in difesa, atteggiamento spesso imputatogli dal grande pubblico per la mancanza di coraggio in alcuni momenti chiave delle grandi corse a tappe. Con Vincenzo Nibali il rapporto è freddo, di cordiale antipatia, e potrebbe essere uno dei motivi di maggiore interesse della partecipazione del trentacinquenne Alejandro alla corsa rosa edizione 2016.