Dopo una stagione 2015 parzialmente deludente, caratterizzata dallo scontro frontale con il responsabile del Team Astana Alexander Vinokourokov, Vincenzo Nibali si è presentato ai nastri di partenza dell'annata 2016 con due obiettivi su tutti: vincere il Giro d'Italia e provare a conquistare una medaglia olimpica sul percorso - per scalatori - di Rio de Janeiro. Le ultime due corse a tappe disputate sono state un mezzo fallimento per il corridore messinese, al di sotto delle aspettative al Tour de France di cui era campione uscente, e squalificato alla Vuelta per traino irregolare in una delle primissime frazioni. La vittoria al Giro di Lombardia ha regalato al messinese una bella rivincita in una classica monumento, ma è nella corsa rosa edizione 2016 che lo Squalo dello Stretto è atteso al riscatto, dopo polemiche, scatti di nervosismo e faide interne al team kazako.

L'Astana ha infatti deciso di puntare su Nibali per il Giro e su Fabio Aru per la Grand Boucle, così scomponendo una coppia di capitani difficile da gestire per caratteristiche tecniche. In realtà gli obiettivi sono poi stati corretti in corso d'opera, con il trentunenne siciliano che ha annunciato la sua partecipazione al Tour, seppur di supporto al suo compagno di squadra. Nibali ha iniziato la sua stagione con un acuto al Tour of Oman, nel febbraio arabo, dove ha trionfato nella tappa regina con arrivo in salita e si è aggiudicato la classifica generale. Poi un'apparizione anonima alla Tirreno-Adriatico, con l'appendice delle polemiche sulla cancellazione preventiva (causa maltempo) della frazione appenninica con arrivo a Monte San Vicino, e una Sanremo disputata senza riuscire ad evitare il dominio dei velocisti. Infine, il Giro del Trentino, corso in preparazione alla kermesse rosa, con nella gambe tanti chilometri di allenamento in altura, che si sono fatti sentire anche alla Liegi-Bastogne-Liegi, unica Classica del Nord realmente adatta al messinese, andato in difficoltà nel finale della Doyenne, sulle rampe della Cote de Saint-Nicolas. Da venerdì eccolo pronto per la partenza del Giro da Alpedoorn, con un cronoprologo individuale di quasi nove chilometri come antipasto della sfida con Alejandro Valverde e Mikel Landa, i due spagnoli principali antagonisti nella lotta per la maglia rosa di Torino.

Il percorso del Giro d'Italia 2016 sembra assecondare al meglio le caratteristiche dello Squalo dello Stretto, che in patria ha già trionfato nel 2013 a Brescia ed è salito sul secondo gradino del podio a Milano nel 2011. Una sola cronometro davvero lunga, i 40 e passa chilometri in mezzo ai vigneti del Chianti, peraltro atipici e mossi come poche volte accaduto nel recente passato, e una cronoscalata all'Alpe di Siusi sono le uniche prove contro il tempo previste in questa edizione del Giro, per un corridore che ha saputo migliorarsi in maniera esponenziale anche in una specialità non propriamente sua. Se la condizione lo assisterà, Nibali sarà l'uomo più atteso negli ultimi dieci giorni di corsa. Le Dolomiti prima e le Alpi piemontesi poi si ergono a infatti a giudici della folle corsa verso Torino, e un Nibali al top della forma potrebbe dare spettacolo come già verificatosi nel 2013, nella cornice innevata del suggestivo arrivo a Le Tre Cime di Lavaredo. Ma il messinese potrebbe accendere il Giro anche in qualche tappa apparentemente interlocutoria, già prima del traguardo in quota di Roccaraso. Il finale della frazione di Praia a Mare potrebbe infatti esaltarne le doti di grande discesista, mentre all'inizio della seconda settimana gli strappi dell'Appennino tosco-emiliano attendono solo di riservare sorprese e scossoni in classifica generale. Al netto di una condizione che verosimilmente andrà affinandosi con il trascorrere dei giorni, Nibali è il favorito numero uno del Giro d'Italia 2016, potendo contare anche su una squadra di valore assoluto, per prendersi una prestigiosa rivincita dopo le critiche del 2015. Sarebbe d'altronde particolarmente evocativo vedere il miglior corridore italiano indossare la maglia rosa sopra quella tricolore, che lo Squalo veste ormai da due anni consecutivi.