Dopo l'intermezzo a cronometro - con successo di Thibaut Pinot - al Giro di Romandia si torna a salire. La quarta uscita - da Conthey a Villars - misura 172.7 km e prevede negli ultimi 45 km una doppia ascesa di prima categoria, utile a definire la classifica generale. Quella odierna è la penultima tappa della corsa svizzera, il banco di prova per i big della generale. Al termine, possibile identificare il vincitore.
Dopo pochi colpi di pedale, prima asperità di giornata. Verso Corin, un Gpm di 3° categoria, trampolino perfetto per gli attaccanti di turno. Un lungo tratto in leggera discesa accompagna al Col des Planches. 1° categoria, 10.4 km, pendenza media intorno al 9%, punte del 12%. Salita vera, ma la collocazione prima di metà percorso sconsiglia gesti sconsiderati. Plausibile ipotizzare quindi un approccio soft da parte del gruppo.
Al termine della picchiata, un leggero rimbalzo conduce a La Rasse - altro Gpm di 3° categoria - preambolo del concitato finale. Medesima scalata da ripetere due volte, la seconda per chiudere la tappa. Barboleusaz, 8.9 km, 7.8% di pendenza media, 12% nei settori di maggior difficoltà. Chi ha gambe può forzare l'azione già al primo passaggio, perché dalla vetta si procede poi con picchiata e risalita.
Quintana - grazie alla buona prova contro il tempo - ha vantaggio su Pinot e Zakarin e può godere del supporto di Izaguirre. Difficile pensare a ribaltoni su un terreno caro allo scalatore colombiano. FDJ e Katusha hanno credenziali per far saltare il banco, ma la forza di Quintana è visibile. Per l'affermazione parziale, invece, diversi hanno le giuste credenziali. Campioni in cerca di riscatto - Froome - o ciclisti che ben si conciliano con la prova, vedi Majka, Dumoulin, Rui Costa, Van Garderen.
Il percorso
Il video di corsa: