Dopo l'iniziale cronoprologo - una manciata di chilometri utili a definire la prima classifica generale e a porre a distanza alcuni big traditi dalle avverse condizioni meteo - il Giro di Romandia entra nel vivo con la prima uscita in linea, da La Chaux de Fonds a Moudon. 169 km da percorrere, quattro Gran Premi della Montagna da superare.
Inizio con pendenza favorevole, poi il primo rimbalzo verso Le Locle, dove può prendere corpo l'azione di giornata. Dopo una rapida picchiata, intorno al km 40, la strada sale in maniera sensibile. Il gruppo deve raggiungere i 1152 metri del Col des Etroits. Gpm di seconda categoria, una difficoltà quindi da non sottovalutare. I successivi 30 chilometri, tra discesa e pianura, non riservano ulteriori emozioni, la prova ha il suo momento più alto tra il km 90 e il km 150.
In questo frangente, la carovana deve superare tre Gpm di terza categoria, tre scalate che possono giocare un ruolo chiave in ottica volata. 2.9 km per raggiungere Arrissoules, pendenza media del 6.7%, poi su e giù, senza respiro, con Surpierre ad attendere il plotone. Medesima lunghezza, medesime pendenze.
Di altro spessore la progressione verso Vauderens. La salita è pedalabile - 4% pendenza media - ma nel tratto più duro si accarezza il 16%, qui le ultime ruote veloci rischiano di capitolare. Al termine della fatica di 5.3 km, il percorso resta nervoso, almeno fino alla discesa che introduce all'abbrivio finale.
La conformazione odierna respinge, almeno al via, sprinter puri alla Kittel, mentre sorride a finisseurs come Gerrans, Albasini - ieri sfortunato - Swift, Cimolai. Pronostico difficile.
Il percorso:
Il video: