Con la Parigi-Roubaix disputatasi domenica scorsa si è chiusa la stagione delle classiche delle pietre, caratterizzate dal pavè e dai muri delle Fiandre. Gand-Wevelgem, Ronde Van Vlaanderen e appunto Parigi-Roubaix costituiscono infatti la prima parte del mese dedicato alle Classiche del Nord, che prosegue ora con le grandi corse di un giorno sulle cotes delle Ardenne, in un crescendo rossiniano che prevede prima l'Amstel Gold Race, poi la Freccia Vallone e infine la Doyenne, la decana della Classiche, la Liegi-Bastogne-Liegi, da molti considerata come la gara più dura del calendario ciclistico internazionale.
E con il cambiare di paesaggi e percorsi, cambiano anche i protagonisti attesi alla ribalta. Si chiude per esempio la prima fase di stagione di grandi corridori come Fabian Cancellara e Tom Boonen, si apre invece quella dei vari Gilbert, Valverde, Matthews, Rodriguez, senza dimenticare Vincenzo Nibali e Peter Sagan, che hanno dimostrato di poter essere competitivi su questo tipo di tracciati. Si parte domenica 17 aprile con l'Amstel Gold Race, un saliscendi infinito in terra olandese che si conclude sulla vetta del Cauberg, già sede d'arrivo di un'edizione mondiale. Il grande favorito è il belga Philippe Gilbert, anche se sulle sue condizioni di forma nessuno ha garanzie nè certezze. Gilbert, con i suoi scatti secchi e le qualità da sprinter in volate ristrette, ha negli ultimi anni dominato il trittico delle Ardenne, e si propone dunque come candidato più credibile per ripetere le gesta del passato. Da non sottovalutare però il nuovo che avanza, rappresentato dall'australiano Michael Matthews, talento cristallino cui manca ancora il grande acuto, e Michal Kwiatkowski, polacco già iridato nel 2014 e vincitore l'anno scorso all'Amstel, oltre che trionfatore poche settimane fa nel gran premio di Harelbeke. Potrebbe risvegliarsi anche il portoghese Rui Costa, altro ex campione del mondo (Firenze 2013), in forza alla Lampre, senza dimenticare il veterano catalano Joaquim Rodriguez, con Alejandro Valverde ancora in dubbio per domenica.
La pattuglia italiana ha più carte da giocarsi rispetto alle classiche sulle pietre. Vincenzo Nibali ha già sfiorato una volta il colpo alla Liegi, il suo compagno di squadra Diego Rosa è in gran condizione e reduce da un bel successo in solitaria nel Giro dei Paesi Baschi (l'anno scorso vinse di forza la Milano-Torino). Tra chi ha già vinto sulle cotes troviamo l'eterno e discusso Davide Rebellin, il mai troppo convincente Damiano Cunego e il jolly Enrico Gasparotto. Mai come quest'anno sono però le nuove leve a far ben sperare: di Rosa si è appena detto, mentre ci proveranno Enrico Battaglin, Diego Ulissi, Matteo Bono e Alessandro De Marchi, tutti costretti a dare una svolta alle rispettive carriere nel breve periodo. Delle corse del trittico, è forse l'Amstel Gold Race la gara più abbordabile, anche se il Cauberg rimane un ostacolo durissimo nel finale, ma non al livello del leggendario Mur de Huy della Freccia Vallone. Sarà infine il suggestivo percorso della Liegi a decretare la fine della stagione delle classiche di primavera e a dare il via ai mesi delle grandi corse a tappe, con il Giro d'Italia programmato con partenza proprio dall'Olanda ai primi di maggio.