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Parigi-Roubaix 2016, percorso e favoriti

Alla scoperta delle insidie della Roubaix numero 114, con Cancellara e Sagan principali favoriti.

Parigi-Roubaix 2016, percorso e favoriti
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Di Andrea Russo Spena

Si disputa domani l'edizione numero 114 della Parigi-Roubaix, la Regina delle Classiche o l'Inferno del Nord, secondo la diversa denominazione data a questa corsa leggendaria. 253.5 i chilometri da percorrere, da Compiegne, sobborgo situato a 60 km da Parigi, al velodromo più famoso al mondo, al confine tra Francia e Belgio. Con la Roubaix si chiude la prima parte delle classiche del Nord, quella che ha nelle pietre il suo elemento caratteristico. Già disputate Gand-Wevelgem e Giro delle Fiandre, l'appuntamento di domani segna lo spartiacque con l'inizio della campagna delle Ardenne, con Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi in rapida successione e in un crescendo di difficoltà e prestigio.

I primi 97 km della Parigi-Roubaix sono tutti in asfalto, mentre nei restanti 156 i corridori dovranno affrontare ben ventotto settori di pavè, che variano per difficoltà e lunghezza, classificati con un rating di stellette, da una a cinque a seconda dei casi. Il primo vero ostacolo, che tradizionalmente accende la corsa, è la Foresta di Arenberg, settore numero 18 (il che significa che ne mancheranno 17 al traguardo), 2.400 metri di massima difficoltà, in mezzo a due ali di folla rigorosamente tenute dietro le transenne. E' uno dei punti di svolta della Roubaix, dove i big non possono permettersi di perdere terreno e fanno di tutto per trovarsi davanti. Una foratura, una caduta in mezzo alla Foresta possono pregiudicare l'intera giornata, perchè da lì in poi la corsa non dà più tregua. Tre tratti di pietre e polvere in località Orchies, per un totale di quasi cinque chilometri, appesantiscono ancor di più le gambe dei favoriti e dei temerari uomini in fuga, mentre tradizionalmente la differenza è fatta dal settore di Mons-en-Pevel (3 km a cinque stelle), dal successivo Camphin-en-Pevel (1.800 metri a quattro stelle) e dal terribile Carrefour de l'Arbre (2.1 km a cinque stelle), dopo il quale mancheranno quindici chilometri al traguardo, tra asfalto e altro pavè relativamente innocuo. Finale nella cornice del velodromo di Roubaix, da percorrere per una volta e mezza.

Il percorso: 

Il finale: 

A trionfare lo scorso anno fu in volata il tedesco John Degenkolb, che bissò l'acuto della Milano-Sanremo, ma assente in questa edizione. I grandi favoriti sono dunque lo svizzero Fabian Cancellara e l'iridato Peter Sagan, a caccia di una fantastica tripletta dopo i trionfi della Gand-Wewelgem e del Giro delle Fiandre. Lo slovacco non ha mai vinto nell'Inferno del Nord, ma un suo sigillo domani lo proietterebbe nella storia insieme a Rik Van Looy e Tom Boonen, unici nella storia del ciclismo a concedersi il fantastico tris. Proprio Boonen, recordman con quattro successi insieme a Roger de Vlaeminck, è un altro dei corridori da tenere d'occhio. Il belga del team Etixx-Quickstep non ha mostrato una grande condizione nelle ultime settimane, e potrebbe sfruttare il suo status di non principale favorito per sorprendere tutti. Da seguire anche i suoi compagni di squadra Zdenek Stybar e Matteo Trentin, uno dei pochi italiani (insieme a Daniel Oss) realmente competitivo in una corsa del genere. Il terzo classificato al Fiandre, il belga Sep Vanmarcke è forse il vero terzo incomodo della Roubaix 2016, mentre più indietro nei pronostici partono gli olandesi Lars Boom e Niki Terpstra (vincitore nel 2013) e il norvegese Alexander Kristoff, che punterà ad arrivare in un gruppo ristretto per giocarsi le sue carte in volata. Assente invece l'altro belga del Team Bmc, Greg Van Avermaet, fratturatosi una clavicola nel Giro delle Fiandre e fuori causa anche per le classiche delle Ardenne. Ecco di seguito l'albo d'oro recente della Parigi-Roubaix.

Il podio dello scorso anno:

2005. Boonen. 2006. Cancellara 2007. O'Grady. 2008. Boonen. 2009. Boonen. 2010. Cancellara. 2011. Vansummeren. 2012. Boonen 2013. Cancellara. 2014. Terpstra. 2015. Degenkolb.