Si disputerà domani la centesima edizione del Giro delle Fiandre, classica monumento sui muri in pavè del Belgio, da Bruges a Oudenaarde per 255 chilometri di lunghezza. Saranno ben diciotto i caratteristici muri sulle pietre da scalare per i corridori ai nastri di partenza. Il percorso dell'edizione numero cento ricalca quello degli ultimi anni, senza il muro di Grammont, ma con il "vecchio" Kwaremont da affrontare per ben tre volte.

La corsa si deciderà verosimilmente negli ultimi cinquantacinque chilometri, quando si muoveranno i grandi del pavè, costretti a fronteggiare in sequenza proprio il Kwaremont, poi il durissimo Paterberg, e a seguire il Koppenberg (600 metri all'11.6%), lo Steenbeekdries (820 metri al 7.6%) e il Taieenberg (800 metri al 7.1%, alcuni di questi muri sono già stati affrontati durante l'ultima edizione del gran premio di Harelbeke). A trentacinque chilometri dall'arrivo ecco il Kruisberg (1800 metri al 5%), altro muro storico che fa da antipasto al gran finale, con Oude Kwaremont (2.200 metri al 4.2%, con punte dell'11%) e Paterberg (400 metri al 12.5%). ultimi ostacoli per chi spera in una volata ristretta e invece trampolini di lancio per quanti sognano un arrivo in solitaria. La cima del Paterberg è posta a dodici chilometri dal traguardo, ed è un punto strategico della corsa, perchè subito dopo c'è un breve tratto di falsopiano dove fare la differenza, seguito poi da una discesa, mentre il finale è in asfalto e pianeggiante. Come già accaduto in passato, le squadre dei favoriti del Fiandre (Etixx-Quickstep, Team Sky, Astana, Trek) proveranno a controllare una corsa storicamente difficile da tenere a bada, con strappi a ripetizione che tolgono ritmo a chi insegue. Una volta giunti ai piedi degli ultimi muri, saranno invece i vari capitani a dover prendere l'iniziativa, in un uno contro uno che è da sempre garanzia di spettacolo.

Il percorso - Getty images
Il percorso - Getty images

I muri da affrontare: 

La sequenza dei muri
La sequenza dei muri

Quest'anno è difficile indicare solo un grande favorito per il Giro delle Fiandre, ruolo che dovrebbe spettare di diritto a Fabian Cancellara, lo svizzero che alla Ronde van Vlaanderen ha già trionfato tre volte e che correrà per l'ultima volta in carriera sui muri che gli hanno regalato ricordi incancellabili. Ma oltre al "diretto di Berna", che quest'anno ha già vinto alle Strade Bianche, ci sono altri corridori in grado di fare la differenza su un percorso unico al mondo. Tra questi certamente Peter Sagan, il campione iridato di Richmond e fresco conquistatore della Gand-Wevelgem, il polacco Michal Kwiatkowski, a sua volta ex campione del mondo e vincitore ad Harelbeke dieci giorni fa. Senza dimenticare i belgi Greg Van Avermaet (maglia azzurra alla Tirreno-Adriatico), Sep Vanmarcke e Tom Boonen, nonostante quest'ultimo non sia apparso in grandi condizioni di forma nelle gare di preparazione all'evento ciclistico dell'anno in Belgio. C'è poi il campione in carica, il norvegese Alexander Kristoff, protagonista a La Tre Giorni di La Panne, gli olandesi Niki Terpstra (già titolare di una Roubaix e secondo lo scorso anno) e Lieuwe Westra. Outsider pericolosi invece il ceco Zdenek Stybar, il britannico Thomas e l'altro olandese Lars Boom. Gli italiani affidano le loro speranze a Oscar Gatto, Matteo Trentin e Daniel Oss, i corridori più adatti a questo tipo di percorso, anche se i tre avranno margini di manovra ridotti dal ruolo di gregari dei rispettivi capitani. Ecco l'albo d'oro recente del Giro delle Fiandre, dall'edizione del 2005 in poi.

2005. Boonen. 2006. Boonen 2007. Ballan. 2008. Devolder. 2009. Devolder. 2010. Cancellara. 2011. Nuyens. 2012. Boonen. 2013. Cancellara. 2014. Cancellara. 2015. Kristoff.