L'assolo di Daniel Martin - su un traguardo per scattisti più che per scalatori puri - introduce alla fatica odierna. Baga - Port Ainé, 172,2 km, le maggiori difficoltà della corsa spagnola si concentrano nella quarta tappa. Distacchi ridotti nella doppia ascesa verso la Molina, pochi tratti in cui attaccare e creare reale selezione, pendenze possibili, passo elevato, gregari a controllare la corsa. 

Lo scenario, oggi, si presenta di altro profilo, perché dopo una fase iniziale con pendenza favorevole - ad eccezione di un Gpm di terza categoria nei primi chilometri di corsa, utile ad avviare la fuga di giornata - il percorso cambia radicalmente la sua fisionomia. 

Poco dopo il km 80, la strada si inerpica. Salita infinita, 24.3 km per raggiungere Port de Canto, pendenze che, nei punti più impervi, raggiungono il 12%. Da qui all'arrivo, è un continuo su e giù, con il gruppo sballottato tra tornanti senza soluzione e picchiate rapide. L'Alt de Enviny, colle di prima categoria, lungo 8 km, rappresenta il secondo esame, anche qui si tocca il 12%, con una pendenza media che sfiora il 7. 

L'ultima chiamata verso Port Ainé. Difficile che qualcuno azzardi un affondo già sulla penultima scalata. Probabile un forcing dalle prime rampe della salita finale. Sono 18.5 km che "pilotano" i migliori sui 2000 metri. Chi ha gambe può far saltare la corsa, chi ha gambe può "sbrogliare" una generale al momento contratta, con diversi atleti di spicco racchiusi in una manciata di secondi. Contador deve difendersi dall'attacco di Froome, ieri ribaltato da un arrivo inadatto alla sua frullata, e Quintana, presente nelle prime posizioni, ma mai in lotta per la vittoria. 

A controllare la corsa Movistar e Sky, una replica della giornata in archivio alle porte, attenzione però all'epilogo, uno contro uno, senza alcun bluff.

L'altimetria:

Le salite: