La Classicissima, il primo appuntamento sottolineato in rosso della stagione. La Milano - Sanremo inaugura, dopo le prime schermaglie, l'annata del ciclismo mondiale. Classica di Primavera, il primo appuntamento con le corse di un giorno, l'antipasto di un ricco piatto che conduce al Giro in rosa. Si giunge all'atteso show con i primi responsi. Nibali, dopo le polemiche alla Tirreno, dice sì alla Sanremo, Sagan, beffato da Van Avermaet, vuole il trono, da Parigi i velocisti alzano la voce. 

Si parte con il quesito consueto, sprint di gruppo o colpo di coda? Il percorso non presenta novità. Manca - nel tratto finale - un'ascesa in grado di alterare con forza l'equilibrio della corsa. Senza le Manie, difficile stroncare la resistenza di gente come Kristoff, Matthews, abituata a difendersi anche su strappi secchi. 

A rendere dura la gara, la lunghezza. 291 km, ore in sella, con le maggiori asperità - dopo il Passo del Turchino posto al km 142 - nella fase finale. Al termine di un lungo tratto pianeggiante, spazio a una serie di salitelle in sequenza, Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta. 

Questo può essere il trampolino naturale per un gruppetto di attaccanti. Si scollina infatti a circa una quarantina di chilometri dal traguardo, la soluzione può essere interessante. Dopo la picchiata e un piccolo spezzone di pianura, ecco Cipressa e Poggia, la fase più calda. 

6 km per superare la Cipressa, pendenze che non superano il 5%, più importanza riveste invece il Poggio. 3.5 km, ma punte dell'8% che possono ribaltare l'atteso pronostico. Una frustata può spezzare il gruppo, ma al termine della discesa mancano ancora 2.5 km, pianeggianti. Qui, chi deve recuperare una manciata di secondi può trovare linfa per chiudere il buco.

Tanti pretendenti, tante occasioni, uno spettacolo di strada.  

Il percorso: