La cinquantunesima edizione della Tirreno-Adriatico, conclusasi ieri con la vittoria del belga Greg Van Avermaet, ha lasciato poche indicazioni circa il reale stato di forma dei principali corridori al via della corsa dei due mari. Il confronto con la concomitante Parigi-Nizza è stato impietoso: da una parte spettacolo, attacchi, salite nonostante il maltempo, dall'altra tappe cancellate, classifica che si è giocata sugli abbuoni, polemiche. Come quella che ha avuto come protagonisti Vincenzo Nibali e gli organizzatori della Tirreno. Il corridore messinese, ispirato dal boss del tem Astana Alexander Vinokourov, ha aspramente criticato la scelta di non far correre la quinta frazione con arrivo a Monte San Vicino, l'unica con traguardo in quota che avrebbe potuto far selezione tra gli uomini di classifica. Dichiarazioni al veleno, con tanto di minacce di non partecipare al prossimo Giro d'Italia, sono poi state prontamente sostituite da parole di circostanza, per una brusca retromarcia che ha salvato l'immagine di una corsa nata male e proseguita peggio.
Da sempre evento in grado di anticipare e rifinire le condizioni di forma dei candidati al trionfo di Sanremo, la Tirreno ha offerto pochissimi spunti per valutare chi sia davvero in grado di competere per la Classicissima di Primavera (in programma sabato prossimo). Di certo Fabian Cancellara, alla sua ultima stagione da professionista, ha dimostrato ancora una volta, soprattutto grazie alla vittoria nella cronometro conclusiva, di essere tra i favoriti non solo per il week-end ligure, ma anche per l'intera stagione delle classiche del Nord, su tutte Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Se tuttavia la Sanremo dovesse continuare a premiare uno sprinter di razza, il vecchio Fabian dovrà cedere il passo a una concorrenza folta e agguerrita. Peter Sagan, iridato di Richmond, non ha vinto nulla alla Tirreno, ma ha mostrato una condizione invidiabile, e la sua voglia di trionfare per la prima volta nella classica d'apertura della stagione potrebbe fare la differenza. Sta ancora meglio Greg Van Avermaet, il vincitore della corsa dei due mari, che si è anche aggiudicato una tappa in volata sfruttando l'eccessiva frenesia di Michael Kwiatkowski e dello stesso Sagan. Esattamente come Zdenek Stybar, il ceco della Etixx Quick-step che però dovrebbe puntare più sul Giro delle Fiandre che sulla vetrina della Sanremo.
Ci sarebbe infine anche Vincenzo Nibali, il Nibali furioso poi ricondotto a più miti consigli dall'organizzazione della corsa (la stessa del Giro, ndr). Ma se da due decenni nessuno è riuscito nell'impresa di arrivare in solitario sul traguardo di Viale Roma, sembra difficile che possa farlo lo Squalo dello Stretto, accerchiato come altri finisseur da un gruppo di sprinter pronti a tutto pur di arrivare in volata. Kristoff, Degenkolb e compagnia stanno infatti già pregustando il solito arrivo di gruppo che negli ultimi anni ha tolto parte della poesia della Classicissima di Primavera.