"Le condizioni già da oggi non erano minimamente idonee per disputare l'arrivo. A maggior ragione considerando che domani ci sarà un peggioramente abbiamo ritenuto di non rischiare soprattutto la salute dei corridori. Rispetto ad altri momenti, quello più propenso a prendere la decisione sono stato io. Normalmente erano le squadre e i corridori che chiedevano il taglio di alcune parti del percorso, ma in questo caso ero io ad avere la conoscenza delle condizioni. Probabilmente la notizia non sarà presa subito da tutti in maniera benevola - conclude - perché qualcuno ci teneva a questa tappa per puntare alla vittoria finale, però sono convinto che una volta passata la corsa, riflettendo, sarà in grado di dire che è stata la decisione migliore". 

Le parole di Mauro Vegni piombano sulla Tirreno con un effetto esplosivo. Salta la quinta tappa, quella più attesa, evidenziata in rosso sul calendario di ciclisti e appassionati. La neve - già presente alla Parigi-Nizza - fa capolino anche in Italia e ribalta l'iniziale programma. La quinta prova, con arrivo a Monte San Vicino, viene cancellata, una riga profonda solca non solo il foglio di corsa, ma anche il volto dei protagonisti, qui per sfruttare la prima vera prova in quota, per testare la gambe su un percorso duro. 

Con una classifica al momento delineata secondo i colpi alternati di velocisti e finisseurs - Stybar davanti, con Caruso, Van Avermaet e Van Garderen a una manciata di secondi - San Vicino rappresenta - o meglio rappresentava - un'oasi per scalatori, fuoriclasse alla Nibali, alla Valverde, finora in scacco al cospetto di una strada favorevole ad altri. Ne perde lo spettacolo, ben quattro i Gpm prima dell'ascesa finale - da Valico del Soglio a Montelago - una cerniera di 100 km ad anticipare la dura scalata a Monte San Vicino. 

Fiocchi di dolore, fiocchi che ricoprono la Tirreno, costretta ad alzare bandiera bianca per preservare la sicurezza del gruppo. Manca il tempo, per costruire una valida alternativa, per sopperire, almeno parzialmente, alle decisioni della natura. Si riparte lunedì, ma non è la stessa cosa.