Nel week-end che ha visto Russia e Ucraina spartirsi il dominio sulla Coppa del Mondo di sciabola, per la truppa azzurra il podio rimane stregato e la strada di accesso ad esso, sbarrata sul più bello.
E così tanto Loreta Gulotta a Orleans quanto Luca Curatoli a Budapest hanno terminato la loro corsa ai quarti di finale, mentre le successive prove a squadre hanno regalato alle ragazze il secondo "legno" consecutivo mentre i maschi si sono fermati ancora una volta al quinto posto, proprio come all'esordio stagionale di tre settimane fa a Tbilisi. Tuttavia, non bisogna sottovalutare alcuni aspetti importanti che scaturiscono da questi risultati. E partiamo dalle ragazze: perché a guardare il bicchiere mezzo pieno del quarto posto di ieri - maturato dopo la sconfitta per 45-39 contro la Francia padrona di casa in un match rimasto sempre sul filo dell'equlibrio e decisosi solo nel finale - si scopre che la Polonia, la rivale più diretta per un posto a Rio, ha chiuso all'ottavo posto. Il che significa, conti alla mano, che le azzurre al momento volerebbero in Brasile come miglior europea dopo le prime quattro del ranking.
La gara al maschile, dove ricordiamo che la qualifica olimpica passa solo per le gare individuali, invece sembra aver portato a un cambiamento delle gerarchie in casa Italia, con Luca Curatoli ancora una volta il migliore degli azzurri. Tiene botta Aldo Montano, stoppato agli ottavi di finale (così come Enrico Berrè), mentre si complica il cammino dell'altro veterano azzurro, Diego Occhiuzzi, sabato eliminato al secondo. L'eliminazione maturata nel tabellone dei 64, invece, sa di addio ai sogni olimpici per Luigi Samele.
Chi è esce alla grande dal week-end di Coppa del Mondo è la scuola est europea di sciabola. Gode in particolare la Russia, che fa posta piena a Budapest grazie a un Alexei Yakimenko in forma straripante: per lui seconda vittoria stagionale consecutiva, che diventano tre se aggiungiamo il trionfo iridato di Mosca. Il podio di Kamil Ibragimov e la vittoria all'ultima stoccata sugli Usa nella prova a squadre completano la festa. Fra le donne, rimasta ancora una volta ai piedi del podio Sofya Velikaya, ci pensa Yana Egorian - alla sua prima affermazione in Coppa del Mondo - a stappare lo champagne. Nella prova a squadre a festeggiare è invece l'Ucraina, che batte proprio le russe in finale e ritrova una Olga Kharlan in formato scintillante, che dopo aver centrato l'argento nella gara individuale, è mostruosa nel pilotare le compagne (che ci mettono abbondantemente del loro questa volta) al trionfo a squadre.