Due puntini azzurri colorano l'orizzonte, quando dietro infuria la battaglia. Zeits e L.L.Sanchez procedono davanti con passo regolare, in attesa del capitano. Dietro, Fabio Aru ordina l'attacco. Il secondo passaggio sul Puerto de la Morcuera, dal versante opposto rispetto al primo, è il teatro dell'offensiva. Cataldo incrementa il ritmo e il plotone si scioglie. Quando al lavoro si porta Mikel Landa, lo spartito è ancor più chiaro. Distruggere Dumoulin prima dell'ascesa conclusiva. L'olandese ha una pedalata ad alta frequenza, ma non la brillantezza dei giorni precedenti. Fiaccato da due colli di prima categoria, paga dazio alle forzature del team kazako. Le schede del mosaico si incastrano alla perfezione e la sortita del capitano in bianco demolisce il muro olandese. 

Aru si getta in discesa, pilotato da un Landa meraviglioso, mentre i puntini all'orizzonte si fanno via via più chiari. Nel tratto pianeggiante che conduce al Puerto de Cotos il lavoro di Zeits e L.L.Sanchez è fondamentale. Dumoulin, dietro, arranca con l'esausto Nieve, Aru vola trainato dall'onda azzurra. I chilometri che separano dal traguardo di Cercedilla sono una passerella perfetta per onorare il lavoro dei gregari e esaltare la forza del capitano. 

Spronfonda Dumoulin, esulta Aru, al parco dei grandi due ruote italiane, sulle strade di Spagna un cavaliere in rosso. 

"Questa vittoria è dei miei compagni di squadra".

"Sono stati eccezionali per tutti questi giorni e voglio ringraziarli tutti, da Vanotti a Cataldo, da Rosa a Zeits, e anche Nibali e Tiralongo che ci hanno abbandonato nella seconda tappa".

"Abbiamo iniziato con un po’ di problemi questa Vuelta ma abbiamo dimostrato di essere sempre un gruppo compatto e di saperci motivare a vicenda. Questa è stata la nostra forza. Al di là dei risultati, sia quando vado bene sia quando mi stacco, come sul Mortirolo, cerco di dare spettacolo, di fare appassionare la gente a questo sport, di lasciare un segno indipendentemente dal risultato".

La resa di Domoulin "Fossi rientrato in discesa, sarebbe stato bello provare a tenere botta, ma quando Aru è partito ho capito che non c'era nulla da fare. Al momento sono molto deluso, domani (oggi) forse sarò orgoglioso della mia corsa, ma ora non è il momento. Oggi non è andata, ci penserò quest’inverno a quello che potrò fare in futuro. Adesso mi sento vuoto".