Dalla nebbia di Fuente del Chivo alle strade delle Asturie, la Vuelta a Espana chiude la seconda settimana di corsa con un altro arrivo in quota, ai 1.230 metri sul livello del mare del noto pueblo di Cabrales. Alessandro De Marchi e Salvatore Puccio hanno fatto doppietta ieri sulle montagne della Cantabria, ma oggi toccherà verosimilmente al loro connazionale Fabio Aru dare un segnale che confermi e rinsaldi la sua leadership della classifica generale.

La quindicesima tappa della Vuelta propone un percorso di 175 km, relativamente facile nella prima metà, salvo divenire molto più impegnativo nel finale, con la scalata dell'Alto de Sotres. Dopo i primi settanta chilometri che costeggeranno l'oceano atlantico nella parte nordoccidentale della penisola iberica (si parte da Comillas), il tracciato si fa via via più impervio, fino al gran premio della montagna di seconda categoria dell'Alto del Torno, una decina di chilometri di ascesa pedalabile intervallati anche da diversi tratti in contropendenza. Al chilometro 147 di corsa altro strappo non contrassegnato come gpm, in località Ortiguero, prima di lanciarsi verso i piedi dell'erta finale.

Sarà verosimilmente proprio l'Alto de Sotres, che conduce all'arrivo di Cabrales, a costituire il terreno di caccia di scalatori e corridori con ambizioni di classifica. L'ultima asperità di giornata presenta caratteristiche singolari: i dodici chilometri di lunghezza complessiva distribuiscono le pendenze più impegnative nel primo e nell'ultimo tratto (attenzione agli ultimi tremila metri, sono tutti oltre il 10%), mentre a metà salita la strada spiana per un paio di chilometri, quasi a voler far rifiatare i protagonisti prima della bagarre conclusiva. Probabile che, se attacchi ci saranno, verranno inscenati proprio sulle ultime rampe verso Cabrales, là dove ci sono le condizioni per fare la differenza.